IL SINDACO-IMPRESARIO CONFERMA: SPETTACOLI PER TRE MESI DENTRO IL CASTELLO MANIACE. GLI EX DIFENSORI DI ORTIGIA SONO APPUNTO EX
Stamattina sindaco e sodali (non) hanno spiegato il colpo di mano al Castello Maniace. Formalmente Italia chiede la pacificazione, ma solo se sei d’accordo con lui. Gli ex difensori di Ortigia, oggi con lui in Giunta, ci hanno ripensato e sono meno intolleranti. Il sindaco impresario non transige, spettacoli per tre mesi e chi se ne frega del castello di Federico II. Scrive Maria Concetta Storaci: Stamattina sono stata presente all’Urban center per ascoltare progettisti, tecnici della Soprintendenza, del Comune e il Sindaco. Lascio da parte i progettisti, meri esecutori di un incarico di un commitente e che si son sforzati di farci comprendere quanto si sono spesi, quanto hanno impiegato alla loro idea di riqualificazione di Piazza d’Armi. Per uno in particolare ho provato quasi tenerezza , aveva presso a poco l’età delle mie figlie e, come un laureando che espone la sua tesi, ha cercato in tutti i modi possibili di raccontarci cosa ne sarà dell’area, senza entrare nei dettagli legati a vincoli o ad autorizzazioni, lasciati ad altre istituzioni presenti. Ho provato tenerezza perché sapeva che chi era lì voleva capire altro e soprattutto immagino che proverà emozione nell’annoverare nel suo curriculum il suo lavoro! Chissà se avrà pensato a Bernabo’ Brea oggi, chissà se ne ha conosciuto l’impegno. Ma tant’è. Ho poi ascoltato Soprintendenza , Comune ed ho compreso come non era possibile un confronto perché la visione di quei luoghi da parte di chi ne ha vigilanza e controllo per le autorizzazioni e’ una visione altra, storicamente e dal punto di vista paesaggistico slegata al valore del luogo, e per tanto utilizzabile secondo i loro criteri. Ci saranno altri luoghi dove parlarne, la documentazione ci dirà se tutto e’ avvenuto nei modi e nei termini previsti. Ho capito comunque che la visione della città, del bene pubblico non è stata e non è la mia, basta già pensare all’impianto di illuminazione della Piazza ; ho capito senz’altro quale scenari apre la riqualificazione di Piazza d’armi; ho capito cosa significa “pacificazione” e “confronto” per altri. Ho fatto qualche domanda al Sindaco, ho chiesto perché il comune, se interessato solo alla fruizione dell’area da parte della città, non è stato esso stesso ad acquisire l’area, atteso che nello stesso luogo insiste l’amp Plemmirio di cui lo stesso comune e’ parte del consorzio, i cui servizi , così come utilizzati in occasione dei 2750 anni di Siracusa potevano essere utilizzati per la fruizione pubblica; ho chiesto perché un’area ristoro se a poche decine di metri, su piazza Federico di Svevia , su Via Maniace e Via Alfeo insistono numerosi bar e punti di ristoro che vivono anche del turismo del Maniace; anche se in mancanza dell’imprenditore, ho chiesto al Sindaco di sapere come mai un imprenditore solo per la fruizione impiega tutti quei danari, se e’ quindi un benefattore; ho chiesto poi al sindaco se son vere le voci dell’affidamento della “spiaggetta “ per i più , parte integrante del castello, il fossato, per altri. E ho pure detto al Sindaco che la città e’ spaccata in due , tra chi bene conosce la storia di Ortigia e non vuole vederla lurida e puzzosa, ma viva di odori e sapori di un tempo e tra chi, forse per deficit culturale, ne disconosce il valore e l’ha stuprata . Ho ricevuto in risposta una lezione sulla vista che si prospetta a chi va in Piazza d’Armi, la risposta che per tre mesi l’anno la piazza sarà utilizzata per gli spettacoli perché un imprenditore deve avere utili e che per 9 mesi ci potrà andare chiunque , oltre che un attacco personale sui miei pregiudizi. Naturalmente nessuna concessione al contraddittorio. Ultima nota, anch’essa non di poco conto rivolta a qualche giornalista ed ad un conduttore di una radio: non è vero che chi ha protestato nei giorni scorsi non era presente, c’eravamo, abbiamo ascoltato ciò che c’era da ascoltare; ed al bravo presentatore, che immaginavo, illusa come sono, essere super partes, visto il suo ruolo in una radio locale che da oggi non lo ascolterò più; poco gliene importerà, ma accuse e non opinioni non possono stare nella bocca di chi ogni giorno utilizza lo strumento di informazione quale e’ una radio. Mi dispiace per il direttore di quella radio. Ci vediamo in altre sedi #giulemanidalmaniace
Maria Concetta Storaci