Politica

BRUNO ALICATA: IL CASTELLO MANIACE ESPOSTO ALLA MERCIFICAZIONE, ALLO SCEMPIO E AL PUBBLICO LUDIBRIO

Rep: Si sono ispirati ad Archimede, dicono, per realizzare una struttura dai contorni ancora oscuri che, comunque, divide la città. Il Demanio dello Stato ha indetto un bando pubblico, al fine di valorizzare la Piazza d’Armi del Castello Maniace, come apprezzabilmente voluto nel tempo da Francesco Italia, ma non solo. Dopodiché, tra valorizzazione di uno dei siti più suggestivi al mondo o la sua eventuale mercificazione, il confine è molto labile, e tale rimane l’indomani del confronto pubblico sul tema voluto dal nuovo Sindaco. Alla fine, non risultano fugati i dubbi e le perplessità. Di certo vi è solo il rilevante investimento, oltre 200 mila €., del privato aggiudicatario del bando, il quale legittimamente prevede di rientrare delle spese ma anche di fare profitto attraverso strutture in fase di costruzione,  ma al momento largamente impattanti, punti di ristoro e programmazione di eventi, il cui cartellone è già pubblico ed a pagamento. È sembrato, pertanto, di assistere ad un non voluto spreco di fiato, soprattutto da parte della Sovrintendenza, orgogliosa di aver autorizzato un progetto di valorizzazione della Piazza, garantendo sulla gratuita e pubblica fruibilità  della stessa. Come questa si concilii  col cartellone di eventi a pagamento già organizzati non è dato sapere. Forse sarà possibile accedervi in forma gratuita solo in alcune ore del giorno?  Non abbiamo  risposte in proposito. La verità che, viceversa, appare è che si tratti di una  chiara, limpida operazione commerciale che prevede sì la sistemazione e valorizzazione della Piazza, ma prevede senz’altro per l’aggiudicatario il dover rientrare dei costi e di fare legittimo profitto.  A nostro modo di vedere, la valorizzazione di quel sito, per cui tanto si è meritoriamente speso Italia,  doveva vedere, invece, il Comune unico protagonista, aggiudicatario del bando  per un’operazione che avrebbe avuto come scopo quello di promuovere iniziative di alto profilo culturale e spettacolare che di certo avrebbero ben suggellato l’inizio della nuova Sindacatura. Così non è stato, e la città si appresta a godere e vivere per i prossimi 12 anni, ma forse solo nelle ore diurne,  della suggestione della nuova Piazza. Per il resto, mano al portafoglio, venghino lor signori venghino, biglietti alla mano!…
Bruno Alicata

Commissario provinciale

di Forza Italia Siracusa

 

Sin qui il comunicato di Bruno Alicata. Una annotazione sulla soprintendenza di Siracusa che vive  al suo interno uno scontro senza precedenti con la Panvini dilagante come nella sua esperienza ragusana. Sarebbe opportuna una ispezione delle Regione o dei dirigenti regionali competenti come anche il governo Musumeci a nostro avviso,  non può fare finta di nulla di fronte allo scempio di un monumento come il castello di Federico II. E poi su bando, procedure, aggiudicazione, variante e tanto altro  sono stati chiesti gli interventi dell’Anticorruzione e dell’autorità giudiziaria. Il tutto mentre il cantiere va avanti ed aumentano i cancelli e le recinzioni, proprio per non far vedere quello che succede. Chi oggi entra si trova davanti due cancelli nello spazio di pochi metri. Insomma, niente trasparenza, altro che orgoglio qui ci sono tenebre. Buio fondo.

 

nella foto il manufatto impattante che già violenta il castello di Federico II