Politica

A SIRACUSA CI VUOLE SUBITO UNA CABINA DI REGIA PER SVILUPPO SOSTENIBILE E LAVORO

Pippo Zappulla, Oliviero Toscani su Radio Radicale ha detto al neo sindaco che l’impennata al Maniace è da tamarri e che se si voleva riqualificare l’ex piazza d’armi non occorreva una gelateria

Anche io ho sentito i commenti, davvero sprezzanti e imbarazzanti, di Oliviero Toscani e ritengo che l’obiettivo condiviso della riqualificazione dell’ex Piazza d’armi deve essere compatibile con la tutela, il rispetto e la valorizzazione del sito e del paesaggio. Si può e si deve, a mio avviso, riqualificare l’area senza trasformarla in un gigantesco rinfresco. Non appartengo alla schiera, certo stimabile, dei puri “contemplatori” dei beni culturali ma non accetto che sull’altare del profitto e della privatizzazione non governata si pieghino i beni comuni. In verità devo dire al mio caro amico Salvo, uomo e professionista che pur nella diversità delle opinioni stimo e voglio bene, che quella foto che campeggiava in un sit-in contro aveva del surreale. Diffido dagli integralisti ma anche dagli ambientalisti smemorati a intermittenza e in quell’immagine dei secondi ne ho intravisti diversi. La vicenda è chiaramente condizionata da nervosismi comprensibili legati ai risultati elettorali e quindi bisogna affrontare, con uno sforzo collettivo, la questione mettendo davanti solo ed esclusivamente l’interesse generale e collettivo. Non nascondo che l’intera vicenda continua a non piacermi e non ho ancora assunto posizioni nette solo perché ho inteso acquisire conoscenza dettagliata e approfondita della questione ma alcune considerazioni mi sento di farle. La prima attiene al ritardo con cui la città è stata informata e coinvolta. Un progetto di tale portata meritava, infatti, di essere socializzato prima dell’inizio dei lavori e non al quasi completamento. In secondo luogo vedo, leggo e ascolto rilievi argomentati e documentati di personalità di prestigio come Roberto De Benedictis e Salvo Salerno, che non possono certo essere tacciati di voler strumentalizzare politicamente la vicenda . Le loro considerazioni e valutazioni in particolare mi portano a ritenere davvero sensata la scelta di sospendere i lavori per consentire un migliore e piu’ coinvolgente approfondimento dell’intera vicenda. Se poi saranno confermate le ultime notizie su altre richieste di autorizzazioni per iniziative direttamente collegate all’ex Piazza D’Armi (l’utilizzo del fossato e della spiaggetta del Castello ndr) credo che questa decisione non solo sia opportuna ma proprio necessaria.

Randazzo, Granata, Moschella sul Maniace stanno zitti, sono ex ambientalisti?

Non credo proprio in un silenzio autoimbavagliante. Anzi confido sulla serietà e sulla loro competenza per attendere di conoscere la loro opinione e valutazione. Immagino stiano studiando le carte e la documentazione perché, anche nel ruolo, hanno il diritto e aggiungo il dovere, di non limitarsi ad esprimere una opinione ma posizioni chiare e precise. E non credo proprio siano condizionati, ne resterei davvero deluso.

Quasi il 60 per cento dei giovani siracusani disoccupati..

Avevamo chiesto come Art1 Mdp al candidato Moschella di assumere come primo atto simbolico e concreto la decisione di attivare una Cabina di Regia permanente sullo sviluppo e il lavoro. Vero che il Comune non ha particolari competenza in materia ma una comunità che registra piu’ del 60% di giovani disoccupati, molti laureati, non può che assumere l’emergenza lavoro come la sua priorità. Guardate, stiamo condannando intere generazioni di ragazze e ragazzi a non conoscere un lavoro vero, degno di tal nome spesso lasciati soli in un mercato del lavoro selvaggio e con poche regole. Quando un giovane è precario nel lavoro inevitabilmente lo è nella vita, impossibilitato a costruirsi progetti affettivi e di vita. E vedete la disoccupazione giovanile è certo un problema economico ma è anche di riconoscibilità sociale, è poter affermare una propria identità, liberi di scegliere e pianificare il proprio futuro. Quando migliaia di famiglia siracusane devono misurarsi quotidianamente con il dramma e l’angoscia di vedere i proprio figli disperati, magari costretti all’avventura del partire, il primo atto che l’amministrazione deve compiere è quello di pensare a loro. Una amministrazione che non assume questa emergenza come tratto distintivo del proprio essere non può avere il mio e il nostro sostegno. Ecco perché chiedo oggi ad Italia di istituire una Cabina di Regia permanente sullo sviluppo sostenibile e lavoro, immaginando e studiando possibilità e opportunità, intercettando progetti e risorse comunitaria; farlo con il protagonismo delle forze sociali e del mondo della cultura.

Sono stato a fine settimana a Fontane Bianche è uno spettacolo impressionante, sono riusciti a desertificare uno dei litorali più belli di Siracusa..

Devo dare ragione al mio amico Orazio Musumeci quando lamenta da tempo i ritardi e i silenzi su Cassibile e Fontane Bianche. In verità uno dei limiti maggiori dell’amministrazione Garozzo è stato quello di avere fatto pompose enunciazioni sulle periferie ma sostanzialmente tranne rarissime eccezioni essere state abbandonate. Penso, pure per un attimo al caro Paolo Bruno che da Presidente del quartiere Akradina spesso era costretto ad armarsi di cemento e sabbia per sistemare marciapiedi, muretti, per piccole manutenzioni agli edifici scolastici. Certo azioni che gli fanno onore ma non è questo il compito e del Presidente di quartiere. Tornando a Fontane Bianche rimane una delle zone piu’ belle e al contempo simbolo del disastro prodotto da intere generazioni di amministrazioni comunali. Tutela delle coste e del mare, rete di servizi inadeguata, igiene e pulizia, illuminazione ed etc: in fondo basterebbe una normale amministrazione per migliorare le cose. Forse, dico ad Italia, è il caso di cominciare ad invertire questa tendenza.

Alcuni ambientalisti da anni distratti oggi parlano dell’inquinamento della zona industriale. Tardiva attività o strategia per non parlare della caffetteria discoteca davanti al castello di Federico II?

Uno dei compiti principali della classe dirigente di Siracusa e dell’intera provincia rimane, a mio avviso, quello di segnare una nuova stagione della presenza industriale nel nostro territorio. La vera nuova frontiera rimane, a mio avviso, bonificare e risanare il territorio dai guasti e danni già prodotti ed evitarne di realizzarne degli altri. Bisogna pretendere che qui vengano riconvertiti gli impianti utilizzando le piu’ avanzate e moderne tecnologie ambientali in grado di mantenere alta la qualità e la competitività dei prodotti e al contempo mettere al centro la sicurezza e al salute dei cittadini e dei lavoratori. Qualcosa è stato fatto, moltissimo resta da fare. La capacità e maturità di un’intera classe dirigente si misura nel riuscire a realizzare questa straordinaria e storica operazione di nuova politica industriale e ambientale. Vedo che le organizzazioni sindacali invocano al mondo imprenditoriale in tal senso una svolta chiamando le Istituzioni e la politica ad assumersi le proprie responsabilità. Ma il tema della sostenibilità ambientale si pone anche quando bisogna realizzare un resort, un nuovo albergo, realizzare un progetto di una ex Piazza D’Armi. Si pone la sostenibilità ambientale, come quella sociale, culturale, economica ed occupazionale. Diffido da quanti, e purtroppo, non sono pochi, fanno gli integralisti a casa degli altri e magari hanno imprese che inquinano alla grande, vivono in ville che hanno devastato le coste siracusane. Siracusa, caro Direttore, è una città straordinaria anche perché talvolta le rappresentazioni classiche e gli spettacoli teatrali si realizzano non programmati in giro per la città magari con una spruzzata di sofismo lentinese.

Abbiamo letto un post dove si chiedeva di cancellare tutti i pareri dei Soprintendenti  dopo Peppe Voza

Non conosco questo post ma mi impegno a trovarlo per chiedere le ragioni di tale invocazione. Certo molti dubbi e da tempo si addensano sulla Soprintendenza. Lo penso come uno strumento portentoso non contro lo sviluppo ma per renderlo compatibile con la tutela, rispetto e valorizzazione dei beni culturali. Non uno ostacolo all’iniziativa privata ma un argine insormontabile allo sfruttamento selvaggio del territorio, alla violazione dei beni comuni. Certo per limiti miei ma talvolta mi confondo.

Spazzatura dovunque, ma nessuno sembra farci poi tanto caso

Forse non ci fanno caso gli addetti ai lavori, gli esponenti politici piu’ o meno interessati ma la gente comune, le famiglie, gli abitanti, i turisti ci fanno caso e molto. Siracusa, mentre tenta il fondamentale salto di qualità della raccolta differenziata ahimè ancora molto difettosa e precaria, è diventata una città davvero sporca. Odori molesti che si incrociano con quelli industriali e spazzatura sparsa per le città ci stanno facendo ripiombare in una condizione di inciviltà davvero drammatica. Molto deriva dalla coscienza civile di ognuno di noi ma è indubbio che qui si registra uno dei fallimenti della politica e dell’amministrazione pubblica.

Bando idrico a giudizio, bando raccolta rifiuti cancellato. Siamo messi male

Non siamo messi male ma peggio. Perché vedete, al di là delle vicende giudiziarie che è bene rispettare e lasciare alle aule dei tribunali i giudizi e le sentenze, in questi anni ho avuto modo di contestare nel merito le scelte assunte dall’amministrazione comunale sulla raccolta dei rifiuti, sul servizio idrico ma perché non parlare anche delle politiche sociali, della stessa gestione degli impianti sportivi, della mobilità in città. All’amministrazione Italia il compito arduo ma fondamentale di recuperare questi ritardi, limiti, errori commessi. Ecco perché chiedo al neo sindaco segnali forti e veri di discontinuità; non per recriminazioni o questioni personali che non mi appartengono ma perché davvero in questi anni si sono assunte decisioni dimostrate profondamente sbagliate che oggi la città e l’intera comunità paga. Per me e noi questo cambio di marcia, di stile, di metodo, di sostanza è fondamentale. Senza non potremo che prenderne atto e muoverci di conseguenza.

Ci fa senso che a Siracusa ci siano amici di Salvini, memorie labili

Devo confessare che da qualche settimana ho cominciato ad eliminare una quantità enorme di contatti sui social. E’ dire che rimango una persona tollerante, aperta, convinta che il confronto anche aspro tra opinioni diverse può aiutare a capire e perché no anche a crescere. Ma quello che sta accadendo nelle coscienza di molte, troppe persone è davvero incredibile. Accetto tutto, anche le critiche piu’ dure e feroci; non tollero chi evoca i cannoni contro le navi dei migranti, chi auspica che il mare faccia giustizia, chi alimenta l’odio e la paura. Non accetto gente che ha la propria famiglia e parenti sparsi per il mondo e non certo per turismo esulti per gli annegamenti, inneggi alla lotta contro ogni diversità. Vedete non nascondo che uno dei fallimenti della sinistra di questi anni sta proprio nell’avere sottovalutato il fenomeno e le sue dimensioni. Ritengo, pertanto, che bisogna farsi carica della richiesta di maggiore sicurezza che viene dai cittadini, delle preoccupazioni e delle difficoltà ad accogliere e ad integrare, del far diventare il fenomeno una questione europea, etc. Non si può e non si vede accettare, invece, la strumentalizzazione politica, il volere speculare sulla paure delle persone, il volere alimentare l’odio e il terrore solo per recuperare qualche voto in piu’. Si fa danno e si stanno producendo guasti profondi molto piu’ gravi degli stessi voti riportati anche se a Siracusa per fortuna sono stati davvero modesti. Sono fortemente preoccupato ma sempre ugualmente ottimista. Penso che questa onda passerà. E questo obiettivo si raggiungerà quando in tanti cominceranno a capire che il figlio è costretto ad emigrare non certo per colpa di chi raccoglie i pomodori per 2,5 euro al giorno, che i delinquenti possono essere di qualsiasi colore, che le peggiori violenze sulle donne avvengono dentro le famiglie, che è sacrosanto pretendere dallo stato piu’ sicurezza e piu’ controlli ma questo si può ottenere senza segnare altri morti, altri annegamenti, altri bimbi innocenti sulla coscienza. Ma passerà anche quando ognuno di noi farà il suo dovere, senza pavidezza e senza timore di andare controcorrente: perché prima di essere una battaglia economica è una lotta che segnerà i valori di una comunità, una lotta di libertà, di diritto, di civiltà. Che vale per gli immigrati ma vale per ognuno di noi. La libertà, la dignità, il rispetto per la vita non ha colore né religione.

E Fastweb continua a sfasciare anche le strade scassate di Siracusa, senza soluzione di continuità 

Quello che sta accadendo in molte strade siracusane è l’assenza minima di coordinamento e di programmazione. La stessa strada è interessata da lavori vari di continuo con uno spreco di tempo, di risorse e di disagio evidente. Sono lavori utili certo per la comunità e la città ma possono e devono essere realizzati diversamente. Peraltro, mi risulta che le organizzazioni sindacali, e degli edili in particolare, hanno ripetutamente denunziato gravi violazioni contrattuali nella realizzazione dei lavori. Anche qui la qualità della città e del lavoro si misura anche dal come vengono trattati i lavoratori e rispettati i loro diritti. Una maggiore vigilanza e controllo anche da parte del Comune è davvero auspicabile.