Politica

NICOLETTA PIAZZESE: GAROZZO RAPPRESENTA UNA DELLE PAGINE PIU’ BUIE DELLA STORIA DI SIRACUSA

Nicoletta Piazzese, già candidata alle passate elezioni Nazionali con Forza Italia.

Le chiediamo un Suo parere sulle imminenti Amministrative. Chi vede in vantaggio, in termini di voti e di titoli, competenza, carisma? 

Non posso che risponderLe Ezechia Paolo Reale. Questa imminente tornata elettorale verrà ricordata per l’elevato numero di aspiranti alla poltrona di primo cittadino e per l’evidente antitesi dell’uno rispetto all’altro, anche in termini qualitativi. Reale racchiude in sé la sintesi di tutte le qualità che il Sindaco di questa città deve avere, soprattutto in questo preciso momento storico: stimato professionista, di grande competenza ed esperienza nell’amministrazione della res pubblica, con una storia personale di legalità e trasparenza ma, al contempo, forte e determinato. Un uomo che sa di essere senza aver bisogno di apparire. Sarà anche il suo passato in Marina, ma incarna perfettamente l’ideale dell’Istituzione, rispettabile e rispettata, che infonde certezza e sicurezza. Il Sindaco di tutti! C’è bisogno di un uomo così, di equilibrio e di moralità, a capo della città, alla guida dei cittadini. È necessario che si torni a guardare con fiducia e rispetto alle Istituzioni. Numericamente, per le sue doti morali e qualità personali, è riuscito a creare una forte aggregazione intorno a sé, di liste civiche e partiti. Conta sul sostegno di Forza Italia, affermatosi primo partito della coalizione di centro destra alle ultime elezioni nazionali.

Il passato è passato e l’amministrazione Garozzo volge al suo naturale termine. Quali sono, a Suo avviso, gli errori assolutamente da non ripetere e perché?Differenziata, viabilità e le incompiute: Teatro comunale aperto a singhiozzo, nuovo Ospedale, …

Ritengo che l’Amministrazione uscente abbia segnato una delle pagine più buie della storia della nostra città. Verrà sicuramente ricordata per essere stata l’Amministrazione delle grandi incompiute e per aver fatto indietreggiare Siracusa sino al raggiungimento dei minimi storici. Non solo ha fatto poco e male, ma non ha saputo mantenere l’esistente, realizzato dalle precedenti Amministrazioni. L’errore più grande è stato sicuramente l’assenza di una programmazione di massima e di progettualità. Ho avuto come l’impressione che navigasse a vista con piccoli, irrilevanti interventi, avulsi dalla realtà territoriale, decontestualizzati, non organicamente inseriti e concepiti all’interno di un progetto più ampio che si intendesse realizzare in cinque anni. È mancata la sinergia tra i vari Assessori. Certamente il più grave errore è il non essere stata in grado di fronteggiare le necessità della città, divenute nel frattempo urgenti. Dal Nuovo Ospedale di Siracusa, al piano di raccolta differenziata, si è brancolato nel buio senza che ci siano stati interventi razionali. Per quanto riguarda quest’ultima penso che si siano rincorsi tempo e percentuali senza, tuttavia, intraprendere le azioni preliminari che avrebbero consentito davvero, in minor tempo, il raggiungimento di risultati in termini di efficienza ed efficacia. La colpa forse è stata anche dell’assenza di competenza nel settore specifico, dove non è ammessa l’improvvisazione. Questi gli errori che la nuova Amministrazione dovrà evitare. Nell’attesa della realizzazione delle grandi opere si dovrà comunque, specie in materia sanitaria, intervenire sull’esistente per potenziarlo con personale e strumentazioni. Se mi chiede cosa ricordo di importante realizzato dall’Amministrazione Garozzo? Ho difficoltà a risponderLe. Del passato ricordo tanto, per fare un esempio, la demolizione della cinta ferroviaria con la creazione della pista ciclabile che ha unito il centro urbano alle periferie, l’istituzione della riserva “Area Marina Protetta del Plemmirio”, la riqualificazione delle periferie, la cura del verde pubblico, il G8 Ambiente, gli interventi urgenti in materia di dissesto idrogeologico ed erosione costiera, la Giornata Mondiale della bicicletta, che mi richiama inevitabilmente le famose go-bike. Non basta organizzare i giri in bicicletta per mera propaganda elettorale!  Gran parte di tutto ciò è andato perduto divenendo la città irriconoscibile. La nuova Amministrazione dovrà intervenire prioritariamente per ristabilire lo status quo ante. I pochi interventi fatti sono un retaggio del passato, tutti finanziati, voluti ed intrapresi da Amministrazioni di centro destra, senza che perciò in questi cinque anni siano stati effettivamente completati. Anche il teatro comunale, l’eterna grande incompiuta. Se lo guardo, rimango attratta dalla brillantezza della sua illuminazione, poi rifletto sull’assenza dell’essenza, dalla biglietteria alla Direzione Artistica, alla programmazione ed inserimento in un circuito di eventi, ad una Fondazione, che lo avrebbe dovuto gestire.

Sono scesi in campo tantissimi candidati. Che suggerimenti si sente di dare agli elettori, tra poco chiamati nuovamente al voto? Non sempre è facile scegliere ne’ comprendere i giochi politici, spesso distanti dal comune cittadino.

Chiedo loro di riflettere prima di esprimere il 10 giugno, con una matita in mano, la loro preferenza. Rivolgo loro l’appello di compiere una scelta di qualità, di competenza e non di pancia. Mi auguro che prevalga il buon senso nella scelta e non la ribellione, la protesta, come lo scorso 4 marzo. Pur condividendo il sentimento di delusione di molti siracusani, il mio invito è di valutare bene senza perciò far prevalere la rabbia, punendo indistintamente chiunque. Scegliere il meglio per la nostra città in termini qualitativi. Stiamo assistendo tutti ad uno spettacolo raccapricciante a livello nazionale. Siracusa non può attendere. Ha bisogno di chi sappia fare e faccia.

Tornerà a fare politica attiva? O meglio: ha mai smesso? Personalmente la ritengo una delle passioni più travolgenti, specialmente se vissuta con spirito di servizio autentico.

In realtà non ho mai smesso di fare politica attiva. L’Amministrazione della res pubblica è una scienza, un’arte – che come altre forme di arte – mi affascina. Se penso alla mia lunga militanza in Forza Italia concludo che la politica faccia parte del mio vissuto personale. È una passione che ho sempre coltivato con spirito di servizio nei confronti del mio territorio e del mio partito. Lo conferma il non aver mai ricoperto ruoli pubblici. Questa è la dimostrazione dell’autenticità della mia passione. Ciò che mi piace di più è il contatto diretto con i cittadini che la politica ti consente, fonte di arricchimento e di crescita. Sono sempre a disposizione del mio partito. Ci sarò sempre nel modo più utile.

In questo giorni si fa un gran parlare (e purtroppo anche straparlare) sul Presidente Mattarella. Ci offre un’interpretazione legale dei fatti? E soprattutto, sfatiamo, se ritiene, il falso mito che, alla fine della fiera, nel 2018 sia del tutto inutile andare a votare.

La sua domanda mi mette in difficoltà. Devo distinguere la mia vocazione professionale da quella politica. Se devo dare una valutazione tecnica all’operato del Presidente Mattarella, da donna di legge, mi trova d’accordo con la lettura fornita da quei costituzionalisti che ritengono che, accettando la rinuncia al mandato del professor Conte e opponendosi alla nomina di Paolo Savona come Ministro dell’Economia, non ci sia stato nessun attentato alla Costituzione, anzi. Ha difeso la Costituzione ed i suoi valori fondamentali, l’interesse nazionale, il rispetto dei vincoli europei e la tutela dei risparmi, nel legittimo esercizio dei poteri che gli riconosce l’art. 92, che va letto in combinato con l’art. 1, ponendosi come uno dei limiti della sovranità popolare. Non posso che interpretare autenticamente l’art. 92 e ritenere che questo attribuisca una facoltà al Capo dello Stato che è quella di accettare o meno l’indicazione di un Ministro, stante l’assunzione di responsabilità che la nomina stessa rappresenta. Non mi scandalizza l’accaduto perché è già avvenuto altre volte in passato. Mi scandalizzò di più l’azione di Napolitano che decise la fine del governo Berlusconi. In ogni caso da cittadina, condividendo o meno la condotta del Presidente Mattarella, penso si debbano rispettare le Istituzioni. Ragionando politicamente, fossi stato al suo posto avrei adottato altre scelte rispetto alla proposizione di un governo Cottarelli. Da militante, in politica, avrei auspicato certamente altri scenari. Nel panorama politico si è distinta senza dubbio la posizione del Presidente Berlusconi che, pur dichiarando che Forza Italia non avrebbe votato la fiducia, ha richiamato al rispetto delle Istituzioni. Trovo grave che si parli di procedimento di “messa in stato d’accusa” del Capo dello Stato. È evidente che si tratta una strumentalizzazione ai fini propagandistici elettorali, ignorando del tutto la gravità in un simile contesto. Giuridicamente non ve ne sono gli elementi. Politicamente guardo agli effetti che l’azione del Presidente ha avuto e le ripercussioni che potrebbe avere sui cittadini, sulla collettività. Credo che quest’azione abbia avuto un’eco spaventoso proprio perché contestualizzato in questo preciso momento storico e politico. Come confermato dai risultati del 4 marzo scorso, il Paese è diviso in due, tra due forze populiste. Una di queste, in particolare, ha fatto della rabbia sociale, determinata dalla crisi economica, il proprio cavallo di battaglia. Guardo con grande paura a chi fomenta l’odio e la rabbia frutto della disperazione. I leader politici hanno una grande responsabilità in questo momento di crisi non solo nei confronti dei loro elettori ma di tutto il Paese. Temo il rischio della tenuta dell’intero sistema democratico e che questa sia l’ennesima arma fornita ai 5 stelle per istigare la massa. Penso che si debba lavorare per modificare l’Unione Europea e monetaria e credo nell’efficacia del cambiamento che avvenga dal di dentro.  Il momento è così delicato che dovremmo tornare sui temi e sull’importanza dell’efficacia dell’azione. Forza Italia nei prossimi mesi, partito liberale e moderato, sarà chiamato a svolgere un arduo compito nel tentativo di ristabilire un equilibrio ormai perso. Se leggo ciò che è stato scritto sui social contro il Presidente della Repubblica provo orrore per la mostruosità che può nascondersi dietro una tastiera di un pc, potente arma dell’era tecnologica. Nel 2018 è ancora più importante e necessario che si vada a votare e tutti. Che il voto sia cosciente, non sia di rabbia, di protesta, ma che guardi al Paese, a quella Unità che con grande fatica la storia insegna essere stata raggiunta.

Ringrazio l’avv. Nicoletta Piazzese per il tempo a nostra disposizione. Torneremo a parlare e a scrivere di lei, ne sono praticamente certa.

Carmen Perricone