Politica

AREA MARINA PROTETTA: QUANDO LA PRESIDENTE FA FINTA DI NON AVER RICEVUTO LA CENSURA DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE (IN ALLEGATO)

Scrive Patrizia Maiorca, in atto presidente dell’Amp: <<Sull’Area Marina Protetta del Plemmirio non è in atto alcuna svendita, né tantomeno azioni criminose. Desidero solo ribadire che di opaco nella vicenda ci sono solamente le dichiarazioni dell’onorevole Prestigiacomo e  ogni chiarimento è già stato fornito nella mia precedente nota sul tema rilasciata  il 5 giugno scorso. Per tutto il resto, non è mia intenzione fare giocare una campagna elettorale sulla pelle dell’Area Marina Protetta, pertanto rimando a una conferenza stampa a giochi politici conclusi>>.

<<Desidero rassicurare l’on.le Prestigiacomo sul fatto che, fino a quando ne sarò il Presidente, il Consorzio di gestione dell’Area Marina Protetta del Plemmirio non corre alcun rischio di essere colonizzato né il territorio potrà essere scippato della splendida realtà che si è riusciti a costruire negli anni e che è tuttora un fiore all’occhiello invidiato da più parti.

Piuttosto, l’on.le Prestigiacomo, anche nella sua veste di ex Ministro dell’ambiente, dovrebbe essere informata sul rischio recentemente paventato proprio dagli uffici ministeriali di commissariare l’Area Marina Protetta del Plemmirio a causa della disastrosa condizione finanziaria della ex Provincia Regionale di Siracusa che ha smesso, da anni, di versare al Consorzio Plemmirio i contributi previsti per statuto così  accumulando una morosità divenuta insostenibile. 

A questa inaccettabile prospettiva, il Ministero dell’ambiente perviene anche a seguito del fallito tentativo della Regione Siciliana, risalente al 2016, di favorire l’adesione al Consorzio Plemmirio dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente -ARPA Sicilia- incontrando, rispetto a tale soluzione inizialmente non ostacolata dagli uffici ministeriali, opposizioni che non esito a definire incomprensibili.

In uno scenario, quindi, divenuto assai problematico e denso di insidie già prima della mia presidenza, nel constatare l’impossibilità di allargare il Consorzio Plemmirio ad altri partner locali, abbiamo deciso di approfondire il confronto con la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, la più accreditata istituzione scientifica internazionale nell’ambito della biologia marina, raccogliendone l’immediata disponibilità e scommettendo sulla credibilità di cui, evidentemente, l’Area Marina Protetta del Plemmirio gode in campo nazionale.

 

La presidente Maiorca non scrive una parola sulle censure che il Ministero dell’Ambiente ha fatto per iscritto sul colpo di mano all’Amp di Garozzo, Italia, della stessa Maiorca e di altri componenti del direttivo candidati  alle Comunali per la stessa parte politica. Intanto l’inserimento dell’organismo napoletano non ha efficacia visto che è lo stesso  Ministero che ha stabilito, e stabilisce, l’organigramma dell’Amp con un iter che nella lettera viene spiegato nel dettaglio (vedi lettera allegata). Anzi l’immediata esecutività della delibera di cui si tratta è un fattore aggravante rispetto ad una procedura palesemente illegittima. In due parole la presidente Maiorca e i due componenti del direttivo hanno fatto una delibera illegittima e non hanno seguito l’iter procedurale che detta il Ministero e non loro. In altri tempi la Maiorca ne avrebbe preso atto e avrebbe rassegnato le sue dimissioni. Oggi fa finta di nulla e preferisce litigare con la Prestigiacomo. Povera Amp.