Politica

NON E’ VERO CHE TUTTI IGNORAVANO LA SVENDITA ESSO, CONFINDUSTRIA NON POTEVA NON SAPERE. E POI SE GLI ALGERINI “PARLANO” COI SINDACI CARTA E DI PIETRO…

La vendita della raffineria ESSO è stata definita una “sorpresa” per tanti: sindacati, politici e industriali. Secondo il mio modesto parere non è così. Credo che in molti sapessero e in molti adesso fanno gli gnorri. Penso che se Confindustria Siracusa non sapesse nulla di questa vendita c’è qualcosa di molto grave che non funziona nella nostra provincia e non è solo il tanto discusso sistema Siracusa, messo in luce con le storie riguardanti anche il Palazzo di Giustizia. Mi chiedo quanto sia realmente possibile che gli algerini di Sonatrach abbiano comprato la raffineria ESSO di Augusta in una nottata e poi vengono a farsi una passeggiata dalle parti di Melilli ed Augusta presentandosi ai Sindaci Carta e Di Pietro senza essere stati accreditati, annunciati e presentati da qualcuno. Chi?

I sindacati ci danno un segnale di preoccupazione e si dichiarano agitati, non solo per una questione di relazioni industriali oltre che sindacali ma, fare si che si affermi il principio che una realtà industriale del territorio passi di mano come se fosse una bibita venduta al supermercato, dovrebbe far preoccupare parecchi e non solo per l’appunto, i sindacati. ESSO ha avviato una procedura di vendita anche dei depositi presenti ad Augusta, Palermo e Napoli e si è affrettata a precisare che gli interessi di Exxon Mobil in Italia resteranno inalterati e aspetteranno il parere dell’Autorità Antitrust prima di completare la cessione agli algerini.

Rimane il dato che gli americani di ESSO ci stanno gentilmente comunicando che la loro storia siciliana è da considerarsi conclusa e baci, abbracci e tanti saluti a soreta! Prima o poi si dovrà capire se e quale ruolo ha avuto ENI in questo passaggio di mano visto che, la nostra compagnia petrolifera di bandiera, condivide accordi di collaborazione con ENI Versalis che, a sua volta, collabora con Sonatrach.

Altri attori sono parte interessati o influente in questa vendita, come ad esempio la francese TOTAL, compartecipe in tante operazioni Sonatrach e anche lo Stato Algerino ha probabilmente svolto un ruolo protagonista nell’acquisto di ESSO Augusta.

Verrebbe da pensare a quanto possa essere probabile che lo Stato Italiano (Ministero degli Esteri o Ministero dell’Economia?) sapesse qualcosa in più di quello che oggi definiamo una sorpresa per i siracusani. Cambiano i proprietari ma, lo scenario della zona industriale del triangolo Priolo-Melilli-Augusta rimane  sempre lo stesso, l’inquinamento ambientale pure e le prospettive ci dicono che se il petrolio non sarà più l’energia del futuro, neanche per la zona industriale siracusana si prospettano tempi felici. Sulla Sonatrach c’è da dire anche che, hanno in progetto e in avanzata fase di realizzazione in Algeria, la costruzione di un nuovo impianto di Polipropilene che, per forza di cose, si troverà a competere con l’esistente impianto di ICAM Priolo.

Lo scenario che si presenta oggi ai Sindacati e alle forze politiche siracusane è nuovo ed inquietante, non fosse altro perché tutti a Siracusa si dichiarano “sorpresi” dell’avvenuta vendita di Esso Augusta, compresa Confindustria Siracusa per dichiarazione del Presidente Dott. Bivona (proveniente da ISAB ndr) e considerando che Esso Augusta ha sempre esercitato una notevole influenza sugli assetti proprio dell’Associazione degli Industriali siracusani, c’è da rimanere perplessi.

La nota certamente positiva è che gli algerini si sono affrettati a dichiarare che nel passaggio societario, gli assetti occupazionali dello stabilimento augustano, non sono in discussione e rimarranno stabili. Tra dubbi, tensioni e preoccupazioni, a cose fatte, facciamo gli auguri di buon lavoro al nuovo Management algerino della Nuova Raffineria Sonatrach di Augusta, in quel di Siracusa.

Enrico Caruso