GAROZZO INDICA ITALIA: UN TENTATIVO DI CONSERVARE IL POTERE E DI SEGNARE IL POSTO
Ha scritto Francesco Italia: Qualcuno, in queste ore, mi ha consigliato di stare in disparte, restare a guardare le prossime elezioni alla finestra perché, in fondo, “ormai i giochi sono fatti”, perché “rischi di bruciarti”, “perché è troppo tardi”. In questi cinque anni, non ho mai pensato al mio interesse personale ma solo a lavorare a fianco dei miei concittadini per il bene della città che amo. Così voglio continuare a fare, come candidato sindaco; a testa alta e non avendo mai il timore di guardare negli occhi i miei interlocutori. Ma il governo della città passa anche dall’elezione diretta dei consiglieri. Senza un consiglio comunale qualificato e competente, fatto di persone per bene e motivate, qualunque proposta o progetto possono arenarsi o naufragare. E allora? #candidiamocitutti! Siracusa merita persone che non stanno a guardare ma che ogni giorno si rimboccano le maniche dando il proprio contributo per renderla migliore. Vi chiedo di candidarvi al Consiglio Comunale e aiutarci a rinnovare l’organo più importante della nostra città.
Ha scritto Antonio Saracino su Italia: In una intervista che sarà pubblicata nel prossimo numero de “I Fatti” un uomo di cultura osserva che “ Garozzo fa un passo indietro e lancia la candidatura di Italia, che vede come una operazione di conservazione del potere, un tentativo di “segnare il posto” e, allo stesso tempo, di accaparrarsi il consenso dei ceti moderati, di cui Italia è espressione, che guardano sia a sinistra sia a destra per tutelare i propri interessi”. D’altra parte Italia e Garozzo sono una sola cosa da 5 anni, hanno avallato ognuno le scelte dell’altro senza stare tanto a guardare per il sottile, anzi. E le vicende giudiziarie sono lì a perenne testimonianza. Che poi Italia abbia agito sempre per la comunità è una frottola. Per Italia e Garozzo il clientelismo è sempre venuto al primo posto, lo dimostrano le cento battaglie di Ortigia sostenibile e lo provano cadute rovinose come l’autoscontro a piazza Poste e la pista di ghiaccio a Fonte Aretusa. Solo qualche esempio, ma la testa è quella. Come dice il direttore: si scrive Italia, si legge Garozzo.