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DOPO QUATTRO ANNI NON HA ANCORA UN NOME IL PIRATA DELLA STRADA CHE UCCISE GIOVANNI CARNEVALE

Rep: Siamo al quinto anno dalla tragica scomparsa del giovane Giovanni Carnevale, morto a 24 anni , nella notte del 19 Maggio del 2013 sul Viale Teracati mentre tornava a casa dopo aver chiuso il suo piccolo negozio.
Continua la ricerca del vigliacco pirata della strada che provocò l’incidente mortale uscendo a fari spenti e in retromarcia dal parcheggio, mentre la moto di Giovanni stava transitando. Fatto sancito da una verità giudiziaria che conferma l’azione decisiva di disturbo.
Ed è emersa chiaramente l’insopportabile approssimazione delle autorità che giunsero sul luogo dell’incidente senza fotografare il nugolo di persone presenti e che molto probabilmente avrebbe ristretto la ricerca. La verità giudiziaria accerta la presenza del pirata sul luogo dell’incidente, poiché impossibilitato dalla dinamica stessa a lasciare il viale. Il veicolo sembra essere di piccola cilindrata e di colore metallizzato scuro. Si accertò, inoltre, il clamoroso ritardo dell’ambulanza. Mai chiarita, inoltre, la provenienza della telefonata per i primi soccorsi.
In questi anni tra appelli disperati caduti nel dimenticatoio, silenzi di quelle persone che forse avevano visto e non dicono e generale indifferenza per un caso che non ha avuto la ‘fortuna’ di assumere valore mediatico, continuiamo a celebrare tristemente la ricorrenza , cercando una attenzione che ogni vita spenta violentemente, merita! Forse media locali meno distratti e più attenti avrebbero aiutato notevolmente l’avvicinamento della risoluzione del caso.
Siamo arrivati , già, da oltre 2 anni e mezzo alla certezza giudiziaria del concorso decisivo di un veicolo rilevato, nello studio del caso, dai legali e dai tecnici della famiglia Carnevale.
Non si può che sostenere con forza, anche se stremati dagli anni e dal ricordo di una notte tragica, il fatto che la famiglia non si fermerà mai fin quando sarà in grado di aggiungere elementi, seppur piccoli, tali da poter aggiornare il puzzle.
La fatica immane potrebbe fermarsi solo nel caso in cui il vigliacco che sicuramente la famiglia Carnevale ha perdonato per l’azione tragica, ma non per il comportamento successivo, in un improvviso impeto di dignità, abbia finalmente il coraggio di liberarla dal peso ignoto dell’incertezza.
E nel frattempo si lotta contro la burocrazia che, tra un cavillo inaccettabile e l’altro, tenta di manovrare azioni di disturbo per una vile questione economica. “Andremo avanti – concluda la famiglia- per amore della verità e per costruire una fondazione che porti il nome di Giovanni e che si occupi di assistenza sanitaria ai bisognosi e nullatenenti siracusani.”