Politica

DAL 9 MAGGIO NIENTE ETICHETTE INFEDELI NEGLI ALIMENTI. NUOVE REGOLE E SANZIONI FINO A 40MILAEURO

Tre giorni e scatteranno ufficialmente le nuove sanzioni per le etichette irregolari degli alimenti. Dal 9 maggio, infatti, entra in vigore il decreto legislativo 23 del 15 dicembre 2017 che “dà attuazione” alla disciplina dell’Unione europea di tutela dei consumatori. Le penalità per gli inadempienti varieranno da un minimo di 500 euro a un massimo di 40 mila. Definire, ad esempio, un prodotto come “vegano” o “vegetariano” quando non ne ha le caratteristiche costituisce una violazione delle pratiche leali d’informazione che può costare da 3 mila a 24 mila euro. Ma il decreto europeo ha consentito ai singoli paesi di poter fare delle modifiche. L’Italia ha così emanato il decreto 231/2017 che da un lato definisce le sanzioni per le violazioni del regolamento dell’Unione europea, disponendo le pene pecuniarie che variano, a seconda della gravità delle singole infrazioni, raggiungendo un tetto massimo di 40mila euro; in secondo luogo adegua la normativa nazionale alle disposizioni del regolamento dell’Unione europea, disciplinando aspetti non armonizzati a livello europeo, come, ad esempio, la vendita dei prodotti non preimballati, l’indicazione del lotto e la vendita in distributori automatici di alimenti non preimballati, prevedendo, al contempo, le sanzioni correlate (cdg).