Politica

SENTINELLE IN PIEDI: ECCO I MOTIVI PER CUI STAMATTINA SIAMO SCESE IN PIAZZA

Domenica 29 aprile le Sentinelle in Piedi sono scese in piazza a Siracusa per

ricordare la gravità di quanto è successo a Roma, dove lo scorso 6 aprile è

stato rimosso il maxi-manifesto antiaborto dell’associazione Pro Vita appeso

per le vie di Roma. Il manifesto riportava l’immagine di un feto di 11 settimane e

ricordava i dati scientifici riscontrabili in qualsiasi ecografia di quel momento della

gravidanza e cioè: la presenza di tutti gli organi, il battito del suo cuore, che è già rilevabile

alla terza settimana dal concepimento, e il movimento di succhiarsi il pollice. Un’immagine

chiara, limpida, con una scritta altrettanto chiara: “Ora sei qui perché tua mamma non ti

ha abortito”. Si trattava un modo di risvegliare le coscienze degli italiani, coscienze che

sono assuefatte da quarant’anni di legge 194, che ha introdotto l’aborto legale

nel nostro Paese e prodotto un cambiamento in negativo della mentalità,

favorendo l’uccisione di circa 6 milioni di bambini che oggi mancano nel nostro paese, e con loro i relativi figli e nipoti. Per le proteste dei gruppi

femministi, dii alcuni esponenti del Partito Democratico, in accordo con la giunta pentastellata di Virginia Raggi e nel silenzio quasi generale del resto del mondo, il manifesto è stato tolto. Censurato. In barba al diritto alla libertà d’espressione garantito dalla nostra Costituzione.

Questo fatto conferma ancora una volta che chi combatte contro la vita ha in mente una “libertà” a senso unico, del tutto falsa, che vuole mettere a tacere chiunque la pensi diversamente dal Pensiero Unico. E se è chiaramente antiscientifico sostenere che un feto non sia un essere umano, ancor più lo è considerare non vita quella di un bambino ammalato. In queste ore in Inghilterra i genitori del piccolo Alfie Evans stanno lottando contro lo strapotere dello Stato per proteggere il diritto alla vita di

loro figlio.Alfie è un bimbo di 23 mesi che respirava con l’aiuto di un ventilatore e tuttora senza una diagnosi precisa, a cui i medici dell’Alder Hey Hospital di Liverpool e i giudici volevano staccare il supporto vitale perché ritenevano “inutile” la sua vita. Ma con quale ragione e con quale cuore si può arrivare a dire che una vita sia inutile? I genitori hanno affrontato il calvario di tre gradi di giudizio e fatto ricorso perfino alla Corte europea dei diritti dell’uomo per chiedere il semplice rispetto del diritto del figlio a essere curato, ma i giudici hanno ostinatamente dato ragione a dei medici che hanno perso il senso della loro professione, hanno staccato il respiratore e nonostante il bambino continui a respirare non permettono ai genitori di farlo uscire dall’ospedale e portarlo in Italia per le

cure come vorrebbero. Nonostante l’intervento del Papa e il conferimento della cittadinanza italiana questo bambino è ostaggio dell’Inghilterra che è arrivata a schierare la polizia per impedire al padre di portare via suo figlio in un’altra struttura. Dove è dunque

la libertà? Ce lo chiediamo anche in funzione del fatto che nell’aula del nostro Consiglio Comunale è stato tolto il Crocifisso dalla parete. Nonostante le numerose richieste di ricollocazione di quello che è un simbolo della nostra storia e delle nostre radici, non è stato possibile capire come mai non sia stato collocato dove era fino a cinque anni fa. Anche in questo caso è in atto una dittatura del

Pensiero Unico che vuole zittire, silenziare e censurare chiunque non sia allineato a questo pensiero che è anti storico, oltre che anti cristiano.

Per questo siamo scese in piazza San Giovanni oggi, Domenica 29 aprile 2018.