Politica

MICHELE LONZI: IL BUSINESS DEL TURISMO RELIGIOSO E’ PER SIRACUSA LA MADRE DELLE OCCASIONI PERDUTE

Tempo fa il turismo religioso era inserito nella piu’ ampia categoria del turismo culturale, oggi non piu’, visto il risalto economico e sociale che ha assunto in questi ultimi anni. Turisti e pellegrini si confondono insieme e si muovono non solo per andare in pellegrinaggio verso mete sacre ma anche per svago e cultura.

Sono 330 milioni i turisti religiosi nel mondo, con un giro d’affari di oltre 18 miliardi di dollari e con un trend ancora in crescita. L’Italia e’ una delle destinazioni preferite e cio’ considerando le mete del Vaticano, Assisi, Padova, San Giovanni Rotondo, Loreto ed altre localita’ minori. nel mondo si impongono invece Fatima, Santiago de Compostela, Lourdes, Medjugorie, Terra Santa, Guadalupe, la Madonna di Aperecida do Norte ecc ecc.

l’evoluzione demografica di Siracusa e’ complessa ed articolata in piu’ fasi. Questa citta’ ha attraversato periodi di grande sviluppo e periodi di decadimento. Doveva essere molto popolata in eta’ greca, basti pensare infatti che lo studioso di epoca greco-romana e traduttore piemontese, Carlo Picchio, scrisse di Siracusa “sorta per opera di una colonia di corinti, guidata da un Archia, nel 734 a.c., appena vent’anni dopo Roma, Siracusa fu, prima di Roma, la maggior citta’ del Mediterraneo, raggiungendo, e forse superando, il milione di abitanti e facendosi, a sua volta, metropoli.”

Da tanta grandezza Siracusa arrivo’ a ridursi a poca cosa, pensate registrava solo 14.000 abitanti, nel xvii secolo, una citta’ spopolata che viveva ormai solo nel quartiere isola di Ortigia, divenuto per antonomasia “Siracusa”. Cio’ avvenne per un lento decadimento che dalla conquista di Roma al Medioevo, aveva ridotto la citta in una tragica condizione economica.

nei tempi piu’ recenti l’economia della citta’, anni 50, era da ascriversi ad agricola artigianale, con un piccolo comparto della pesca, ma ecco nel 1960 appare il miraggio dello sviluppo industriale, sorge il polo petrolchimico, viene fatto passare all’opinione pubblica come un piano di industrializzazione che permettera’ all’intera provincia di Siracusa di uscire dal sottosviluppo e avviare a soluzione lo storico problema della disoccupazione.

molti oggi sono a chiedersi, fu quella una scelta felice, infatti la realizzazione del polo petrolchimico, produsse si’ un immediato sviluppo, ma come tutte le cose che si producono in un lasso di tempo troppo limitato, limitato e’ stato il suo riflesso sull’economia globale, una cosa e’ certa, dobbiamo chiederci, fu giusto far sorgere un industria pesante in una area costiera cosi’ bella e vasta, ricchissima di testimonianze archeologiche ?, li’ approdo’ la civilta’ greca, trascurando un comparto importante, che per questa citta’ e per questa provincia, non puo’ che essere quello turistico, un dato, ad oggi in quell’area non e’ presente nessun piano credibile di recupero ambientale.

Oggi a sessant’anni dall’evento miracoloso delle lacrime di Maria a Siracusa, ci interroghiamo su un comparto misconosciuto, il turismo religioso.

L’evento si svolse dal 29 agosto al 1 settembre 1953, nella generale commozione di un immensa moltitudine di fedeli. La miracolosa lacrimazione di una effige in gesso raffigurante il cuore immacolato di Maria, posta come capezzale, presso la umile casa dei freschi coniugi Iannuso, sita in via degli Orti, fu accompagnato dal grido dei siracusani, la Madonnina piange. In primo tempo, l’effige fu venerata in piazza Euripide, cio’ fino al 1968, in quel luogo ora c’e un stele a ricordo, la piazza risulta poco curata, dovrebbe rivedersi il decoro anche nel rispetto delle grandi folle che li’ si riunivano in preghiera. Dal 1966 si inizio’ a costruire il nuovo tempio, la costruzione duro’ circa 28 anni e venne consacrata solennemente da Papa Giovanni Paolo II, il 6 novembre del 1994, durante una memorabile giornata di eccezionale piovosita’, la pioggia non lascia mai indifferente il suolo che bagna, cosi’ come le parole con le quali il Papa arricchì la sua omelia, preziosi elementi atti a comprendere il silenzioso pianto di Maria.

Alcune mie considerazioni:

se a Fatima, Lourdes, La Salette, Medugorje, la Madonna ha fatto conoscere il suo dolore e la sua esortazione al pentimento, attraverso veggenti e umili ragazzi, qui a Siracusa parlo’ con il pianto, a migliaia di persone che assistettero all’evento prodigioso, cio’ affinche’ fosse creduto, senza ombra di dubbio, si sottopose l’evento in corso a fredde analisi scientifiche e di laboratorio, perche’ a differenza di tutte le altre visioni ed apparizioni, il miracolo di Siracusa resta confermato dalla scienza.

Di turismo religioso in questa citta’, cosi’ importante per il cristianesimo, se ne parla poco e male, eppure basterebbe ricordare oltre l’evento miracoloso delle lacrime di Maria, il passaggio di San Paolo nelle nostra citta’, proveniente da Malta o la chiesa di San Martino in Ortigia, la piu’ antica costruzione di culto, realizzata dopo l’avvento del cristianesimo a Siracusa, e tanto altro ancora.

Eppure il turismo religioso e’ in continua crescita, con un notevole risvolto economico. si muovono ogni anno 300 milioni di persone, smuovendo un volume di affari che supera i 18 miliardi di dollari, dei quali 4,5 generati solo in Italia. ogni anno sono infatti 35 milioni gli italiani che viaggiano alla scoperta dei numerosi santuari, monasteri ed eremi. Di questi 14 milioni si muovono per motivi esclusivamente di fede, mentre altri 21 milioni si aggregano anche per motivi culturali, sono turisti della fede, che scelgono, per le loro vacanze le “reti del turismo religioso”. A Siracusa giacimenti archeologici, culturali, ambientali e religiosi si confondono e si mescolano in un’unica sintonia di bellezza, ricchezze che però non utilizziamo, e’ in sostanza come se fossimo seduti su un forziere contenente immensi tesori e non ne facciamo nessun motivo di sviluppo. Per quanto riguarda il solo isolotto di Ortigia basti guardare alle ultime indagini archeologiche, con le scoperte degli anni 70 e 80, nell’ambito del tempio ionico, nell’area del moderno palazzo della prefettura, in via xx Settembre e dulcis in fundo in piazza Duomo, la cui pianta, vista dall’alto ricorda la forma dell’occhio di Santa Lucia, patrona di siracusa e santa venerata in tutto il mondo.

Tutto ciò dimostra la bellezza di una citta’ dove solo in Ortigia sorgevano l’athenaion ed il tempio ionico, per non considerare lo splendido parco archeologico ed il patrimonio di catacombe, seconde per estensione solo a Roma. Queste poche riflessioni basterebbero a dimostrare l’assoluta cecita’ di chi fin qui ha amministrato questa nostra citta’, ricca di testimonianze archeologiche, storiche, culturali e religiose non riuscendone a comprendere l’immensa prospettiva di sviluppo economico e sociale.

Michele Salvatore Lonzi