MARIO CAVALLARO: MA GLI ELETTORI SIRACUSANI SONO DAVVERO CREDULONI COME CALANDRINO?
Scrive Mario Cavallaro: Questa strana campagna elettorale, con asserite virtù taumaturgiche e innumerevoli vantate realizzazioni, fa tornare alla mente la novella di Calandrino e l’ elitropia ( nome dato ad un nostro ritrovo giovanile degli anni ’60, su proposta di Glauco Reale ). Maso del Saggio enumera con iperboli le qualità del Paese di Bengodi e le distanze: ” haccene più di millanta, che tutta notte canta”. Il povero Calandrino, credulone, viene tratto in inganno, con la complicità di presunti amici. Ai tanti che, conoscendo i fatti, chiedono chiarimenti dico solo: carta canta. Davanti a fatti ampiamente documentati da atti facilmente reperibili in tutte le dovute sedi e con coprotagonisti veri, le chiacchiere valgono zero. E poi se, in eccesso di autostima, uno si convince che nulla di importante può essere stato fatto, senza la sua determinante partecipazione, che male c’è? ” À la guerre comme à la guerre ” e se i ” ludi cartacei ” vengono assimilati, tutto è consentito. Ma siamo proprio sicuri che una totale mancanza di rispetto per gli elettori, ritenuti tutti creduloni come Calandrino, possa essere utile? Io resto sempre convinto che : ” sic transit gloria mundi ! “