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PICCHIATA DAL MARITO ALLA VIGILIA DELL’8 MARZO, NON ACCETTA LE CURE DEI SANITARI DEL 118

Rep: Un ennesimo grave episodio di maltrattamenti in famiglia ha visto oggi protagonista una donna proprio nel giorno in cui in tutto il Paese si moltiplicano le iniziative per celebrare l’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, data in cui viene promosso il rispetto per i diritti della donna ma anche di tutte le persone appartenenti alle fasce deboli. Nelle prime ore della giornata odierna, infatti, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Noto sono intervenuti a Portopalo di Capo Passero su richiesta di una donna che si era dovuta allontanare da casa poiché vittima dell’ennesimo episodio di violenza e minaccia da parte del marito. La stessa che inizialmente si era rivolta alla propria suocera per avere assistenza, non ha poi accettato le cure dei sanitari giunti sul posto con un’ambulanza del 118. Alla vittima i Carabinieri hanno consigliato di esporre una denuncia per i maltrattamenti subiti a seguito delle frequenti liti con il marito e la stessa si è riservata di intraprendere tutte le iniziate atte alla sua tutela.
L’Arma territoriale oltre a sostenere, su tutto il territorio della Provincia, una serie di iniziative atte a promuovere il rispetto per i diritti della donna ma anche di tutte le persone appartenenti alle fasce deboli, continua a svolgere una specifica azione di contrasto intervenendo in tutti gli episodi in cui, in qualche modo, sono le donne ad essere le vittime di violenza, non solo fisica. Negli ultimi dodici mesi, infatti, sono stati tratti in arresto più di 50 soggetti responsabili, nel capoluogo ed in provincia, dei reati quali lo stalking ed i maltrattamenti in famiglia e, nello stesso ambito, ne sono stati denunciati quasi 20, responsabili di vicende meno gravi. In tutte le circostanze, salvo alcuni residuali casi, le vittime di tali reati sono sempre state donne. In particolare, gli episodi dei maltrattamenti in famiglia rimangono preponderanti rispetto a quelli derivanti dalla commissione di atti persecutori, e rappresentano poco più del 70% dei casi in cui si è proceduto per lo specifico settore. Questi episodi trovano origine, nella maggior parte dei casi, in comportamenti che si manifestano in atteggiamenti di prevaricazione di famigliari nei confronti dei componenti più deboli, e tra questi proprio le donne, che poi, se non vengono arginati fin dal principio, spesso sfociano in vero propri atti di violenza psicologica e fisica. Pertanto è fondamentale che le vittime si rivolgano da subito alle forze dell’ordine trovando la forza di denunciare comportamenti gravissimi ed ingiustificabili da parte di coloro che gravitano nella loro cerchia affettiva. Quello della violenza domestica rappresenta, purtroppo, un fenomeno drammatico che l’Arma dei Carabinieri contrasta con l’impegno quotidiano della costante presenza sul territorio al fine di poter captare per tempo le prime avvisaglie di situazioni che spesso rischiano di avere tragiche conseguenze.