Politica

NICOLETTA PIAZZESE: I GRILLINI FANNO COSÌ, ECCO QUELLO CHE HO VISTO COI MIEI OCCHI. I SIRACUSANI HANNO GIÀ CAPITO

Scrive Nicoletta Piazzese, candidata alla Camera il quattro marzo scorso per Forza Italia:
Mentre siamo tutti in trepidante attesa per conoscere conformazione e volti del futuro governo nazionale, a Siracusa si consuma la prima grande diaspora della storia degli attivisti dell’ormai partito, fu movimento, giallo. “Inchiodiamo i chiacchieroni!” è il nuovo diktat. Questi chiacchieroni sarebbero i grillini di un Dio minore, adepti del meetup sfortunato che non ha diritto nè all’utilizzo del simbolo di partito nè a spendere il nome dello stesso, a differenza del fratello fortunato e ufficialmente stellato. Ebbene il fratello povero ha creduto di potere partecipare alle scelte di linea politica e candidati delle prossime elezioni amministrative con la stessa facilità con cui gli è stato concesso di venire ad esistenza. Il Grande fratello ricco e fortunato ha sentenziato con l’ ennesimo rigurgito di autarchia ed itterizia: “inchiodiamoli!”. Mutuando stile e atteggiamento di una certa vecchia politica direbbero che “i chiacchieroni ci scassano la m******”.
E allora muti i fedelissimi e muta anche la candidata sindaco, forse scelta unicamente per questa riconosciuta grande qualità: stare zitta. I portavoce no, loro non possono stare muti per definizione, ma sono espressione di un grottesco paradosso: portavoce di muti! Ma tanto è chiaro a tutti, muti e chiacchieroni, che la voce abilitata è una sola: quella di Boncompagni, del Dio maggiore, del Deus ex machina che mai si osa contraddire. E io questo reuccio l’ho incontrato non molto tempo fa nello studio televisivo di un’emittente, ad un piano del palazzo AZ. C’era un confronto televisivo tra me e il mio avversario, oggi onorevole a cinque stelle. Io arrivavo davanti alla TV locale con la mia mano in quella del mio compagno e tutta la forza e tutta la debolezza dei miei 36 anni, che in quel ruolo di candidata di Forza Italia avevo cominciato a sentire ingiustamente il peso dell’intera seconda repubblica che i gialli leoni da tastiera mi sputavano addosso senza sosta. Anche io, per loro, emanazione di un potere da combattere, parte di un sistema da combattere. Davanti a me invece l’annunciata terza repubblica! 36 anni come me, professionista come me, genitore come me, nessuna carica politica all’attivo come me, ma differente livello di bilirubina.
L’onorevole ragazzo peró è… muto o quasi. Guardo meglio e nella mia solitudine politica vedo che la sua mano non è dentro quella della moglie, è dentro quella del padre putativo, Boncompagni, che è attivissimo, si impala dietro la telecamera, fissa, ascolta la domanda, sta attento alla risposta, imbecca, insiste “devi dire…”, fissa, sguardini, suggerimenti, ridacchia, oh lo smartphone, arrivano sti like? E gli insulti? Si fa cupo e poi di nuovo tutto daccapo ad ogni nuova domanda.
Non c’ho capito più niente: prima, seconda, terza repubblica. Mi sembravano tutti pezzi dello stesso puzzle. Io in quel puzzle non c’ero, io ero lì col mio valore umano, con la mia storia, con le mie idee, con la mia mano in quella del mio compagno. A me era bastata una telefonata affettuosa con la mia amica Stefania Prestigiacomo qualche minuto prima ed un in bocca al lupo.
Ebbene, c’è qualcosa di dantesco e straordinario sino a questo punto della storia: chi di mal di pancia ferisce di mal di pancia perisce. I miei conterranei simpatizzanti fino al 4 marzo del movimento 5 stelle in nome di un mal di pancia diffuso e condivisibile, alle prime prove generali di campagna elettorale per le amministrative, hanno sentito puzza di vecchi metodi e da Augusta a Siracusa, passando per Priolo e Rosolini, prendono le distanze e dimostrano che il valore del singolo, le capacità, la storia personale, contano eccome! C’è addirittura chi ha chiesto di ritirare la propria candidatura a consigliere comunale dalle liste già inoltrate alla Casaleggio Associati!
Uno vale X. Nascita e inizio di un declino politico.
@buon compleanno, con tutta la responsabilità che oggi avrai addosso.