MICHELE LONZI: ANCORA OGGI TUTTI I REFLUI FINISCONO NEL PORTO GRANDE
Le acque reflue da rifiuto a risorsa: l’ex Consorzio di Bonifica Paludi Lisimelie che nei suoi scopi aveva quello di distribuire acqua per agricoltura, di fatto per lunghi anni finì per pompare la preziosa acqua del fiume Ciane per portarla al polo industriale. Al fine di evitare un presunto disastro ambientale, la magistratura bloccò tale utilizzo. Sono quindi ancora presenti le opere di adduzione con stazione di pompaggio abbisognevoli certamente di robuste opere di manutenzione e che attraverso la progettazione e la realizzazione di un bypass sarebbero in grado di portare i reflui trattati verso la zona industriale, per gli usi ad essa pertinenti. All’uopo si fa presente quanto segue:
Da tempo il comune di Siracusa, in forza di una autorizzazione provvisoria allo scarico, sversa le acque trattate dal depuratore nel canale Grimaldi, con sbocco all’interno del porto grande di Siracusa.
Tutto è in difformità allo schema del Piano di attuazione della rete fognaria, che prevede l’invio dei reflui depurati al sistema “Lisimelie”, gestito dal Consorzio di Bonifica n.10,per il loro utilizzo.
La ex società SAI s.p.a intendeva, nel rispetto dei limiti previsti dal decreto 2/5/5006(ex D.M 185/2003), consegnare le acque al Consorzio di Bonifica per il suo riutilizzo.
Da tempo tutti i soggetti interessati al procedimento di che trattasi, sono stati raggiunti da avvisi di garanzia, ognuno per la rispettiva responsabilità, al fine di ricercare le responsabilità avverso la non attuazione prevista dal PARF.
Il Consorzio di Bonifica, prontamente, in data 13 marzo 2012, anche in relazione alle proprie competenze, aveva presentato regolare perizia per un importo di euro 412.000,00, al fine di rendere nuovamente efficiente la propria stazione di pompaggio, necessaria per il riuso delle acque reflue.
Nell’anno 2002 sotto la presidenza dell’ASI dell’On. Santi Nicita, la sindacatura del sindaco Bufardeci, mi interessai alla stesura di un accordo tra Comune di Siracusa, l’ASI di Siracusa e di avviate pratiche di finanziamento, affinchè a regime l’affluente dell’impianto di depurazione della città di Siracusa potesse essere avviato all’impianto di depurazione dell’ASI e da questo, dopo ulteriore idoneo trattamento terziario, all’uso industriale per gli usi diversi dagli scambiatori di calore. Durata dell’attuazione del programma tre anni, tutto sotto la supervisione dell’allora Commissario regionale per l’emergenza rifiuti.
Cessati dagli incarichi tali illuminati amministratori nulla a me risulta di tutto questo sia stato né fatto, né avviato ad essere fatto.
Nelle more le acque reflue di Siracusa continuano ad essere sversate nel Porto Grande di Siracusa, con i conseguenti danni ambientali, mentre potrebbero diventare una notevole risorsa se dirottate nella zone industriale previo lauto compenso.
Si aggiunga il fatto che le acque dei due fiumi Anapo e Ciane, non sono più le chiare e limpide acque del tempo che fu e che attraverso idonea azione di fitodepurazione, potrebbero anche loro essere depurate per riportare così le acque del porto ad essere perfettamente balneabili ed il Porto diventare una vera risorsa turistica ed ambientale. Riattivando percorsi turistico – naturalistici, di conoscenza del prezioso scrigno di archeologia subacquea e/o di semplice navigazione del porto, con risalita in barca dei percorsi fluviali lungo il Ciane e l’Anapo.
Michele Salvatore Lonzi