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ELENA CALIGIORE: ANIMALICIDI E SPECULAZIONI

Ogni Santo Giorno quando apro il PC e mi collego ad Internet lo faccio nella speranza di non leggere più post ed informazioni di cani e gatti avvelenati, impiccati, massacrati a bastonate e a pietrate. Purtroppo in questo caso la mia speranza è vana. Le pessime notizie riguardano soprattutto la Sicilia ma anche la Calabria ed altre regioni meridionali. Non mancano comunque episodi simili in tutta Italia. Gli avvelenamenti di randagi, purtroppo, vi sono stati sempre in Sicilia. Ma dopo il caso di Sciacca sono diventati una specie di moda. Ogni provincia, ogni paese anche il più piccolo e sperduto registra avvelenamenti di povere creature randagie ed anche di cani privati, cuccioli di cane, cani adulti, cagne gravide. Insomma un vero e proprio animalicidio. Ad esempio a Petralia Soprana è stata avvelenata una cagnetta randagia buonissima. Si chiamava Zara e le esche sparse in giro hanno causato la morte di una cagnetta privata, Nerina. Sono morti anche gatti e persino gazze a causa delle numerose esche lasciate dappertutto in quel paese. Le foto ed i video che vengono postati in Facebook da animalisti e da associazioni per denunciare pubblicamente questa triste ed inaccettabile situazione, mostrano immagini che non si possono guardare senza gridare a squarciagola BASTA!!! BASTA!! E’ chiaro che il primo pensiero va a quelle creature che vengono mostrate sul web senza alcun rispetto. Le loro carcasse martoriate fanno il giro del web e noi siciliani ci becchiamo insulti, maledizioni, auguri di morte ed altro. Vengono invitati i potenziali turisti a non visitare la nostra regione. Spesso viene auspicato che l’Etna ci inghiotta o che ci incenerisca. C’è però chi su questo orrore che colpisce i nostri randagi, che esiste e non si può negare, ci marcia. Gode e fa godere chi ne approfitta per emulare questi crimini e chi utilizza questa assurda condizione degli animali randagi per riempirsi il furgone e la macchina privata per partire alla volta del Nord, le regioni civilissime del Nord! Civilissime finché anche i loro canili non saranno pieni come quelli del Sud e finché vi saranno persone sensibili pronte ad adottare cani. Dopo, quando il Nord sarà inflazionato e pieno di cani del Sud o come dicono loro di ‘cani terroni’ , di ‘ razza randagia’, di ‘ meticci meridionali’, non sapremo come finirà. Dovrà lo Stato, finalmente, prendere i provvedimenti che finora ha voluto ignorare? Farà rispettare finalmente la legge di tutela degli animali? Cosa sta facendo la Regione Sicilia per arginare il randagismo e gli avvelenamenti che stanno diventando di sinistra moda? Una macabra moda! Il Presidente Musumeci ha incontrato alcuni referenti di associazioni e si legge nei giornali che ha stanziato enormi somme per le sterilizzazioni dei randagi. Staremo a vedere!!! Ha incontrato certo Enrico Rizzi, che dopo aver esibito la foto accanto a Musumeci, ha organizzato un evento per raccogliere decine di migliaia di Euro per acquistare … un camper e fare il giro della Sicilia. Per fare cosa? Non è rappresentante di nessuna ASP, non è veterinario! Forse per godersi le sue vacanze a spese dei cani? Ma è possibile che ancora non si riesca a capire che bisogna porre fine alle numerose truffe in Internet a nome dei cani e alle deportazioni che rendono centinaia di euro per ogni cane deportato al Nord? Non sarebbe ora che il Presidente della Regione utilizzasse i poteri che ha per imporre alle ASP veterinarie di sterilizzare tutti i giorni senza alcuna interruzione, visto che si registrano spesso interruzioni per mesi del servizio di sterilizzazione? Non sarebbe ora che invece di dare straordinari per centinaia di migliaia di euro alle ASP veterinarie provinciali per sterilizzare, si chiedesse loro di fare il loro normale DOVERE? Non sarebbe ora che invece di autorizzare la costruzione di nuovi canili privati si sequestrassero quelli privati che incrementano il randagismo (una sorta di espropriazione) e si facessero gestire dalle ASP e dalle Associazioni che decantano tanto il loro operato di volontariato? Chi progetta apertura di nuovi canili e chi li autorizza certamente non ha interesse ad arginare il randagismo. Vedi il caso del Comune di Scicli.
Elena Caligiore

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