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NELLO BONGIOVANNI (UGL): IL CARCERE DI SIRACUSA E’ UNA BOMBA AD OROLOGERIA, TROPPE DISFUNZIONI, SCATTA LO STATO DI AGITAZIONE

Scrive Nello Bongiovanni, dirigente nazionale UGL della Polizia Penitenziaria, al dottor Gianfranco de Gesu, provveditore dell’amministrazione penitenziaria per la Sicilia:
Egregio Provveditore, dopo aver tentato – invano – di trovare un dialogo con la Direzione della CC di Siracusa avanzando ben due richieste d’incontro con i vertici dell’istituto, questa Segreteria Sindacale, con la presente, intende partecipare il dissenso per l’atteggiamento discutibile della predetta direzione e rimarcare le segnalazioni sindacali – alcune di gravità inaudita – che ancora persistono alla C.C. di Siracusa.
Scarsa igiene nei posti di lavoro, dove vengono violate le più elementari regole in materia di salubrità dei luoghi di lavoro, rendono ancora più difficile per il personale di P.P. operare e vivere in quest’ambiente.
Questa situazione, insieme a tutto il resto che di seguito ci si presta a elencare, è la causa della difficile condizione in cui si trova la struttura siracusana, oramai da troppo tempo.

Un contesto lavorativo colmo di malessere per gli agenti penitenziari aggravato dall’inevitabile timore che gli stessi vivono per i possibili risvolti negativi di ordine e sicurezza determinati, principalmente, da una gestione dell’istituto davvero lacunoso. .
– CARENZA DI ORGANICO: il personale effettivo è di 150 unità, di cui 15 distaccati in altra sede con una mancanza di circa 100 unità. Si effettuano- solitamente- turni di sette e otto ore e il personale svolge per lo più 7/8 notti di otto ore al mese;
– SOVRAFFOLLAMENTO DELL’UTENTI: la cc di Siracusa ospita ad oggi circa 650 detenuti a fronte di una capienza di 350. Circa un anno è stato aperto un nuovo padiglione con la presenza di 260 detenuti Alta Sicurezza, ciò senza che ci sia stato un adeguamento di personale di Polizia Penitenziaria. Appare superfluo precisare cosa comporta un numero rilevante di detenuti a cui, per ovvie ragioni, non si possono offrire tutte le attività utili ed una presenza minima di personale in divisa che, tra l’altro, è spesso aggravato da carichi di lavoro nel tempo insostenibili dovendo – tra l’altro – espletare più posti di servizio nel medesimo turno.
– CARENZA DI MEZZI: oggi più che mai risultano insufficienti e inidonei i mezzi in uso al Nucleo Traduzioni e Piantonamenti;
– CARENZE STRUTTURALI: in alcuni casi è evidente la mancanza delle norme basilari riguardanti la sicurezza nei luoghi di lavoro;
– CARENZA VESTIARIO: assenza d’idonee forniture, le divise sono indecorose e logore e persiste la mancanza di distintivi di qualifica.

Ecco, purtroppo, il degradante e mortificante quadro che affligge la C.C. di Siracusa!

Ci si chiede, alla luce dei fatti gravissimi accaduti nel recente passato, non ultimi i fatti relativi al grave rinvenimento da parte dei baschi blu di oggetti non consentiti, cosa deve ancora accadere presso la C.C. di Siracusa per notare interesse e interventi fattivi da parte dell’Amministrazione a favore del personale, ovvero dell’istituto?
La scrivente O.S. non solo è amareggiata dal comportamento della Direttrice ma è seriamente preoccupata da un atteggiamento della stessa “difficile da definire”, vista la superficialità mostrata dinanzi alle gravi segnalazioni fatte dalla scrivente O.S. e, forse, anche da altre OO.SS.

Per tutti questi motivi, l’UGL P.P. è giunta alla triste-ma necessaria conclusione-di proclamare lo stato di agitazione da parte del personale della Polizia Penitenziaria operante preso la CC di Siracusa, ove si ricorda, l’UGLP.P. ha una consistenza associativa, che nella provincia non ha eguali e se entro una settimana dalla data odierna la Direzione non aprirà un tavolo di confronto con la scrivente O.S, avvierà ogni azione utile per tramite del proprio studio legale per denunciare il comportamento antisindacale e per dar luogo, già nella prima decade di Marzo, alla prima di una delle manifestazioni di piazza che questa UGL sta organizzando, anche tramite il supporto delle UTL sparsi nella regione, nei tre territori della provincia che ospitano i penitenziari (Siracusa, Noto e Augusta).
E’ nostra convinzione che per la sicurezza dei cittadini si debba tener conto anche del buon funzionamento di tutti gli apparati che gestiscono un Istituto Penitenziario.