Politica

L’EX SINDACO CARRUBBA E IL QUOTIDIANO REPUBBLICA METTONO NEL MIRINO IL GIORNALISTA GUASTELLA

Scrive l’ex sindaco Massimo Carrubba:
Ho appena finito di leggere le ordinanze di custodia cautelare emesse dal GIP di Messina e dal GIP di Roma che hanno portato alla “retata” di martedì mattina. Nulla di nuovo! Chi ad Augusta e Siracusa ha avuto la sventura di “incrociare” nella vita politica, professionale, economica o giudiziaria Piero Amara o Giuseppe Calafiore non si stupisce sicuro. Mi scuso, ma a mio modesto avviso solo chi ha sperimentato sulla propria carne il SISTEMA AMARA può veramente capire la violenza fisica, psicologica e morale dei metodi applicati. Sono stato però maggiormente incuriosito dalla figura di Guastella Giuseppe detto Pino, direttore responsabile del settimanale “IL DIARIO 1984”, oggi agli arresti domiciliari perché accusato di associazione a delinquere. Mi ha colpito in particolare il seguente passo dell’ordinanza: “Risulta dai controlli effettuati sui suoi conti bancari che il predetto (Guastella Giuseppe) veniva mensilmente stipendiato con bonifici dell’avv. Amara e della moglie Bona Sebastiana.” Ho fatto una semplice operazione matematica e, come si evince dall’ordinanza, dal 2011 al 2017 Guastella ha percepito la somma complessiva di oltre 60.000 euro. Ma chi lo avrebbe mai detto??? Ad Augusta e Siracusa nessuno poteva mai immaginarlo! Per anni, ogni sabato, Guastella ha dedicato – con ossessione quasi maniacale – la prima pagina del suo giornale alle mie vicende giudiziarie ed amministrative, corredandola immancabilmente con tanto di foto gigante mia. Ricordo anche i miserabili sodali che distribuivano copie del giornale nella mia città. A volte gli articoli di Guastella riportavano anche indiscrezioni apprese da “fonti riservate” a cui solo lui poteva evidentemente avere accesso, ma oggi diventate di dominio pubblico. Tali indiscrezioni addirittura anticipavano provvedimenti/atti giudiziari prima ancora che venissero notificati a me o ai miei legali (come ad esempio è avvenuto per l’indagine OIKOTHEN coordinata dal PM Musco Maurizio, condannato poi in via definitiva a 18 mesi di reclusione). Oggi – alla luce del ruolo che gli inquirenti attribuiscono al Guastella all’interno del “Sistema Amara” – non commetto certo peccato se penso che ciò che ha spinto Pino Guastella ad occuparsi di me, forse, non era solamente il diritto/dovere di informare i cittadini. E mi vengono i brividi nel pensare che per garantire quello stesso diritto/dovere alcuni giornalisti hanno sacrificato la loro vita.
Massimo Carrubba

Ma oltre all’ex sindaco di Augusta è anche un quotidiano come Repubblica a soffermarsi sul giornalista Guastella. Leggiamo:
Per cinque anni Amara ha versato migliaia di euro sul conto di Pino Guastella direttore del periodico “Il Diario”. Dossier e veleni I magistrati di Siracusa che indagavano sui clienti degli avvocati Amara e Calafiore finivano presto nel mirino della ” cricca”.
«Con articoli diffamatori pubblicati sul periodico Il Diario », afferma l’ atto d’ accusa della procura di Messina. Agli arresti domiciliari è finito il giornalista Pino Guastella, che deve difendersi da un’ accusa pesante: associazione a delinquere. « È stato destinatario di pagamenti da parte di Amara ». Per i pm di Messina, era l’ avvocato della ” cricca” a indicare gli obiettivi. Nel mirino sarebbero finiti i magistrati Marco Bisogni e Tommaso Pagano.
La Guardia di finanza ha controllato i conti di Guastella, e sono emersi diversi pagamenti da parte dell’ avvocato Amara. Nel 2013, per complessivi 11.900 euro. Nella causale era scritto: «Acconto prestazione professionale ». O anche: «Prestazione professionale per attività di internet reputation » . Nel 2014 i bonifici di Amara al giornalista amico ammontarono a 20.876 euro. L’ anno successivo a 13.654. Nel 2016 a 10.700. Nel 2017 a 1.976 euro. Fra gli atti dell’ inchiesta è finita pure l’ audizione del direttore del Corriere di Sicilia nuovo, Corrado Maiorca, che ha denunciato: «Per quanto riguarda la linea editoriale, vi furono numerose ingerenze da parte degli imprenditori Frontino e dell’ avvocato Calafiore. Volevano che pubblicassi pezzi che riguardavano la Soprintendenza ai Beni culturali, con attacchi alla reggente Lucia Trigilia, la vicenda ” Sai8″ e il caso dei ” veleni in procura” prendendo posizione a favore dell’ allora procuratore capo». Il direttore si rifiutò di pubblicare quegli articoli: «Secondo me costituivano un attacco ai magistrati che si occupavano delle vicende » . Ma fu comunque imposto un collaboratore al direttore del Corriere di Sicilia. Era Pino Guastella: «La scelta di Guastella non fu mia, ma della proprietà, che mi chiarì subito che Guastella doveva occuparsi della cronaca giudiziaria. Ricordo una mia lite con Calafiore, che voleva fossero pubblicate alcune intercettazioni. Mi disse: “Guastella ha tutte le intercettazioni, le dobbiamo pubblicare a puntate».
Adesso, contro il giornalista arrestato ci sono anche le dichiarazioni di un mafioso di Siracusa diventato collaboratore di giustizia. Fabrizio Blandino ha messo a verbale: « So per certo che Guastella era a completa disposizione di Pietro Amara».
Se poi il giornalista amico non era sufficiente per bloccare magistrati e investigatori scomodi, la “cricca” faceva partire esposti in altre procure, veri e propri dossier pieni di calunnie.
Repubblica