Politica

ENRICO CARUSO: CI SONO LE POLITICHE E TUTTO VA MALE, I SIRACUSANI SONO DAVVERO PERSI

Definiti i nomi nelle liste dei partiti, ci avviamo a spron battuto verso il 4 Marzo, giorno delle elezioni per la prossima legislatura nazionale. Quello che fino adesso è venuto fuori nella corsa alle elezioni, non mi piace per nulla. Ad essere sincero, non mi sorprendo neanche perché siamo difronte alla solita rappresentazione di che cos’è una campagna elettorale in Italia, dove si promette molto, s’illude tantissimo, si dicono tante bugie sapendo perfettamente di mentire. Questa volta ci sono alcuni record da registrare: il primo è che c’è mai stato in Italia un’ottantunenne tra i protagonisti della campagna elettorale cioè, Berlusconi; il secondo è che ancor prima delle elezioni, ci sono trombature e trombati un pò in tutti i partiti, non inseriti in lista; il terzo record è che il giorno stesso in cui il Presidente della Repubblica ha chiamato alle urne gli Italiani, si sapeva già che non avrebbe vinto nessuno. Gli Italiani, confermiamo nel mondo che siamo un popolo strano e diverso da tutti gli altri e in Europa, non somigliamo a nessun altro Paese e ci considerano politicamente inaffidabili. L’essere italiano sarà pur una bella cosa ma, senza dubbio, chi è siciliano si sente pochissimo italiano e il milanese o lombardo è altrettanto convinto che lui non abbia nulla da spartire con chi vive al di là del Po. La politica fotografa perfettamente questo sentire generale di ognuno per se stesso e del si salvi chi può, con l’ultima legge elettorale, il Rosatellum che anche chi l’ha prodotta e soprattutto chi l’ha votata, ritiene una porcata. I partiti, tutti, ancora una volta, hanno deciso chi mettere in lista per scelta del leader o del capo politico e dopo averlo fatto, hanno anche la faccia tosta di lanciare appelli affinché la gente vada a votare. In ogni caso, con elevata dose di probabilità, con questa legge elettorale, chi è stato piazzato ai primissimi posti nelle liste dei Collegi per il Senato e per la Camera, può considerarsi eletto. Più o meno. A Siracusa siamo subito entrati in fibrillazione è l’effetto che si è avuto non appena pubblicati i nomi sulle Liste Elettorali, è stato che, due assessori comunali hanno dato le dimissioni, Reale e Prestigiacomo hanno chiesto le dimissioni di Garozzo, Granata si è candidato a Sindaco. Aggiungendo le precedenti autocandidature di Vinciullo, Gianni e Milazzo, più quella di Garozzo che “tromba” politicamente l’ipotesi Francesco Italia, più qualche altra possibile come quella di Zappulla che LeU potrebbe presentare, siamo dentro alla corsa per il Sindaco piuttosto che per un seggio al Senato o alla camera. Siracusa rimane quindi in continuità col passato e cioè, il Sindaco sarà espressione dei nuovi equilibri rappresentati dal risultato alle elezioni nazionali. Tanto per formulare un’ipotesi, si potrebbe incominciare a dire che se vincerà le elezioni, il centrodestra, il prossimo sindaco di Siracusa, molto probabilmente, uscirà fuori da quello schieramento politico. Oppure, se Renzi e il PD verranno “trombati”, anche il candidato sindaco di quell’area politica, molto probabilmente, sarà “trombato”. Se le cose dovessero andare come sto ipotizzando e cioè che, chi determina la politica siracusana, deve avere una sponda nazionale, le conclusioni potrebbero essere che Siracusa non conta nulla nello scacchiere politico nazionale oppure che i siracusani, quelli bravi, se ci sono, continuano felicemente a disinteressarsi della politica locale e adagiarsi trasversalmente in una Città che è sempre pronta ad applaudire il nuovo Re che sarà. Più persi di così è proprio difficile da trovare.
Enrico Caruso