Politica

ELENA CALIGIORE: VOGLIAMO PARLARE DI QUEI RANDAGI INTESTATI AD PERSONAM?

La ‘benedetta privacy’ viene invocata quando qualcuno non vuole fare sapere che fine hanno fatto dei cuccioli prelevati dal territorio senza minimamente aver seguito l’iter previsto di segnalazione per abbandono o ritrovamento e quindi il relativo e doveroso intervento della Polizia Municipale, del Comune, di qualsiasi altra Forza dell’Ordine qualora i Vigili Urbani rispondessero che (come troppo spesso avviene) sono impegnati e dell’ASP Veterinaria. Quando invece si tratta di incrementare la tratta di cani dal Sud verso il Nord, nessun problema di privacy, persino di quella personale. Nomi e numeri di cellulari vengono pubblicati sul web! Tanti animalisti giustificano la privacy sui randagi prelevati dalla strada perché loro si ritengono ‘santi volontari’ che sacrificano le loro vite, salvando animali.
Peccato però che li salvano a pagamento e soprattutto senza denunciarne la vera provenienza. Spesso si legge in Facebook che cuccioli e cani adulti saranno ‘visibili’ a Milano ed al Nord in generale a partire da una certa data. Come avviene questa visibilità? Creature esposte in vetrina? Esposte dove? I cani non sono oggetti da esporre!!! Leggo in un profilo di Facebook un post pubblico del 29 Gennaio che riporto integralmente, evitando tuttavia di pubblicare cuoricini e faccine che accompagnano il post: “SIRACUSA 8 meravigliosi cuccioli (5 maschietti e 3 femminucce) mix Rottweiler, UNO PIÙ BELLO DELL’ALTRO. I cuccioli saranno affidati solo a metà febbraio in tutto il centro e nord Italia, chippati, vaccinati e sverminati. Controlli pre e post affido X info Francesca 3404038545 Sabrina 3421670050 Terry 3384926739 Anche Whatsapp”. Le foto dei cuccioli sono fatte appositamente per attirare l’attenzione di chi pensa che una creatura vivente, in questo caso dei cuccioli, sia un oggetto da abbellire, da infiocchettare, insomma un peluche. Un cane è e resta una cane, ridicolizzarlo per guadagnare qualche carta di cento euro è semplicemente inaccettabile e non dignitoso.
Spesso questi ‘santi volontari’ pubblicano foto di ceste appena posizionate per l’occasione, con dentro un cucciolo che avrà sostato in quel cesto il tempo della foto. Cesti nuovi, lindi e puliti, pile colorati, fiocchi e fiocchetti! I poveri cuccioli sembrano peluche confezionati da regalare a Natale. Peccato però che dalle stesse foto si nota che i cuccioli e la mamma sono abitualmente tenuti in una cuccia artigianale all’aperto! E c’è chi persino acquista peluche giganti per fotografarsi insieme ai cuccioli, giustificando ciò come un modo appetibile per ottenere adozioni. Quest’ultimo è il caso della rappresentante di ‘IALP’ ( International Animal Protection League) Ilaria Fagotto e della rappresentante di ‘Animalisti Italiani’, Cettina Sirugo. I cuccioli che queste due rappresentanti di associazioni nazionali in un caso specifico hanno prelevato dalla strada, senza avvertire minimamente le volontarie che li accudivano, sono poi stati fotografati con dei peluche giganti, addobbati con fiocchi e fiocchetti, “in braccio alle zie Ilaria e Cettina”. Peccato che quelle creature appena prelevate dal territorio sono state portate in un mega canile che ha una storia di sovraffollamento, di cani che sbranano altri cani dentro i box e di cuccioli lasciati all’aperto con ciotole di croccantini adatti a cani molossoidi, come scrissi e dimostrai in un mio esposto alla Procura di Siracusa su quel canile. Mi chiedo come mai due associazioni nazionali non hanno la possibilità di ospitare dei cuccioli che in canile corrono il rischio di morire contraendo gastroenterite ed altro, come affermato dalle volontarie di Augusta che hanno contestato le due rappresentanti suddette. Alla Cettina Sirugo di ‘Animalisti Italiani’ in questi giorni le si è incendiata ‘la coda di paglia’ a seguito della pubblicazione di un mio articolo del 26 Gennaio 2018, dal titolo : “Denuncerò pubblicamente i finti animalisti che fanno affari su cani e gatti”, dove tra l’altro non era minimamente citata. Ma la coda deve esserle bruciata di brutto, visto che ha diffamato la scrivente in un post di una signora di Milano che aveva condiviso il mio articolo. Quante code andranno ancora in fumo per il timore che la gente sappia che alcune delle ‘sante volontarie’ per deportare cani al Nord, senza alcuna adozione preventiva, sfuggono alla normativa e li spediscono intestandoseli personalmente? E chi ha la responsabilità della registrazione all’anagrafe canina si è accorto che vi sono ‘sante volontarie’ che hanno avuto ed hanno forse ancora 70/100 randagi intestati personalmente? Cani e cuccioli che sono poi finiti o finiranno al Nord e dei quali in nome della privacy non sappiamo più nulla???!!!!???
Elena Caligiore