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CGIL: NUOVO ACCORDO CON AUCHAN. GUGLIOTTA: RIPARIAMO I DANNI DEGLI ACCORDI CAPESTRO

È stato sottoscritto l’accordo con Auchan che ripristina dal 1 marzo 2018 gli orari di lavoro per i lavoratori part time 20 e 24 ore, e fa recuperare ai lavoratori già full time un ulteriore 3% che si aggiunge al 3,5 % già recuperato con l’accordo del 29 aprile 2017.
Come si ricorderà, a dicembre 2015 Fisascat e Uiltucs in solitaria con Auchan allora sottoscrissero un accordo fortemente contrastato dalla sola Filcams Cgil.
Per sopperire a mai dimostrati esuberi sul p.v.di Melilli, Fisascat e Uiltucus ridussero i contratti di lavoro del 10% per i full time e del 7,5% per i part time, riducendo di conseguenza i salari dei lavoratori.
La Filcams allora protesto duramente per questo accordo capestro per i lavoratori, unico punto vendita Auchan dove non furono neanche presi i considerazione la possibilità di attingere agli ammortizzatori sociali come i contratti di solidarietà , che avrebbero quanto meno garantito ai lavoratori i contributi figurativi per il supposto periodo di crisi .
Secondo l’accordo sottoscritto, entro il secondo semestre 2018 le parti si incontreranno per valutare le condizioni per restituire ai lavoratori l’orario di lavoro pieno che in forza di un accordo capestro fu allora fortemente decurtato.
Dichiarazione di Stefano Gugliotta segr. Filcams CGIL SIRACUSA ” Leggere le dichiarazioni della Fisascat regionale, che stigmatizza l’accordo di solidarietà a suo tempo sottoscritto dalla Filcams con Unieuro, che ha consentito ai lavoratori mantenere il posto di lavoro e di recuperare parte del salario con la solidarietà ci lascia quanto meno basiti anche alla luce di quanto la Fisascat e Uitucus hanno concordato a suo tempo con Auchan che ha depredato i salari dei lavoratori riducendo i contratti . Ancora una volta, la Filcams è chiamata a riparare ai danni prodotti da altri che in questo territorio si sono distinti per firmare accordi capestro come la prossimità e la riduzione dei contratti che ottengono un solo risultato , scaricare solo sui lavoratori gli effetti della crisi, e le efficienze imprenditoriali