Politica

A SIRACUSA SEI GIOVANI SU DIECI SONO SENZA LAVORO, IL TURISMO E’ SOLO UN BRODINO

La lunga campagna elettorale iniziata in Sicilia con le elezioni dello scorso autunno, continua oggi con l’avvicinarsi del 4 marzo, giorno fissato per il rinnovo di Parlamento e Senato Nazionale. Quello che è in totale continuità è che non si parla più di questione meridionale e i programmi dei partiti, ovviamente quelli che si riescono a conoscere, non presentano proposte particolarmente mirate per lo sviluppo sociale ed economico del Meridione.
Nell’attesa che la Sicilia diventa bellissima, come promesso dallo slogan di Nello Musumeci, oggi Governatore dell’isola, i siciliani sono sempre in attesa che l’Italia si unisca per davvero. Per adesso dobbiamo registrare che l‘Istat fotografa due Italie e lo fa da diverso tempo e recentemente, viene fotografato un paese che, nonostante la crisi del 2008, al Nord si registra che la ricchezza e cresciuta, in termini generali ed al sud, il dato di crescita riguarda invece l’impoverimento che aumentando, fotografa una distanza tra le due Italie, ancora più accentuata che in passato.
Dai governi Monti, Letta, Renzi e Gentiloni, per il Sud Italia non sono arrivati significativi interventi di sviluppo in questi ultimi cinque anni, ne sono possibile registrare minimamente segnali d’inversione di tendenza e cioè, investimenti industriali e infrastrutturali, nuova occupazione, nuovi lavori, grandi interventi sociali per la cultura, la sicurezza, il territorio. Non che il ventennio precedente sia stato meglio, anzi, finita l’epoca della classe operaia che rivendicava di andare in paradiso, ci siamo ritrovati con la classe padronale che vendeva il sogno di un Sud ricco di lavoro, benessere, sviluppo e sogno, è rimasto. A Siracusa, il 50% dell’ex Zona Industriale ha chiuso i battenti; il porto commerciale di Siracusa è stato cancellato; l’autostrada Siracusa – Gela, dopo “solo” 60 anni, è ancora in costruzione; Il doppio binario ferroviario tra Siracusa e Catania non c’è e forse non ci sarà mai; da anni, il 60% e più dei giovani è senza lavoro. Da qualche decennio ci stanno raccontando che il turismo ci salverà, peccato che i dati ufficiali sulle presenze turistiche a Siracusa ci dicono che, in 20 anni, l’incremento è stato del 20% medio e che la concentrazione di presenze alberghiere è sempre da maggio a ottobre. Se ci salveremo, lo stiamo facendo molto lentamente.
Quello che le statistiche ci dicono ma, anche se non le leggessimo, sapremmo molto bene che per trovare lavoro devi emigrare al Nord e abbiamo imparato che quando vai al Nord, diventa difficilissimo tornare al Sud portandoti dietro il lavoro. Non abbiamo dato ufficiali su l’emigrazione giovanile da Siracusa e forse, non servono neanche perchè, siamo circondati da figli, figli di parenti, figli di amici, tutti residenti in Italia del Nord e all’estero per realizzare il sogno, il desiderio, di un’indipendenza che deriva dall’avere un lavoro che a Siracusa non c’è. Si parte spesso per andare a studiare nelle università del Nord e altrettanto spesso, finisce che dopo gli studi non si torna a casa se non per le vacanze estive.
La politica ha importanti responsabilità sull’attuale realtà del Mezzogiorno, avendoci fatto credere, negli anni del boom economico, che c’era una questione Meridionale che andava risolta se non volevamo un’Italia divisa in due e debole in Europa. L’attualità è che al Sud ci stiamo sempre più allontanando dal Nord e dall’Europa e la politica risponde col sottolineare che Mafia, Ndrangheta e Camorra sono ancora il cancro della nostra società. Certo, è più facile descrivere il mafioso siciliano in braghe di tela e lupara a tracolla che il mafioso Milanese o Romano in doppio petto e fazzolettino svolazzante dal taschino.
E’ più facile immaginare un Sud che accoglie immigrati dall’Africa e che, troppo spesso lasciamo in mezzo a una strada che un Nord molte volte razzista e discriminatorio come per anni è successo con i “terroni”, buoni per le catene di montaggio e gli altiforni. Siracusa è nel Sud Italia e nell’Europa profonda. In ogni caso l’immigrazione come l’emigrazione, può essere un momentaneo affare per qualcuno e Siracusa, anche in questo maledetto business, riesce solo a perderci.
Enrico Caruso