DI MARE: IL BUSINESS DELL’ACCOGLIENZA SERVE AD AFFOSSARE IL PORTO COMMERCIALE DI AUGUSTA
Rep: Sembra che una regia nazionale con il tacito assenso di basisti locali voglia trasformare Augusta in una nuova Mineo. Le forzature che il Ministero dell’Interno insieme agli organi territoriali stanno attuando sul nostro territorio ci lasciano veramente amareggiati. Credo che il CPSA (Centro di primo soccorso e accoglienza) rappresenti la pietra tombale allo sviluppo del porto commerciale ed è evidente a mio giudizio come qualsiasi struttura dedicata all’accoglienza dei migranti sia incompatibile con lo sviluppo del nostro porto.
Anche sulla temporaneità della struttura nutro forti dubbi, gli stessi che qualche rappresentante nazionale avrebbe dovuto fugare quando si parlava della sede dell’Autorità portuale: il disegno ormai è chiaro, ridurre al minimo le possibilità di sviluppo del porto di Augusta con i comportamenti consenzienti di basisti locali. Ma c’è di più sembra ormai sicura infatti la nascita di un centro di accoglienza straordinaria (CAS) in Città, per ospitare ulteriori 150 migranti: noi diciamo no anche a questa nuova struttura.
Augusta e il suo porto non possono diventare il centro nazionale dei migranti, altrimenti si dica chiaramente ed ognuno, conseguentemente, si assuma le proprie responsabilità senza giocare a nascondino.
La gestione dei centri di accoglienza è in mano ai privati nel nostro Paese, il più delle volte animati solo dall’interesse del business dell’accoglienza; temo che qualcuno abbia messo gli occhi sulla nostra terra.
Giuseppe Di Mare
Consigliere comunale