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LE FARMACIE SIRACUSANE NON RISPETTANO IL TERRITORIO: NELLE DOMENICHE E NEI FESTIVI TURNI A CASACCIO

Poche farmacie nei festivi e scelte senza nessuna logica. E’ quello succede a Siracusa le domeniche e nei festivi in genere. Leggiamo insieme: “Nel complesso di norme che regolano il servizio farmaceutico assumono particolare rilievo le disposizioni riguardanti la presenza delle farmacie sul territorio (sulla base dello strumento della pianta organica) e le modalità e i tempi di apertura delle farmacie stesse (orari, turni e ferie, disciplinati da leggi regionali).Tale sistema di regole è finalizzato a garantire al cittadino di trovare sempre e ovunque, con facilità, una farmacia aperta, in grado di fornire tutti i farmaci e i servizi necessari. La Corte Costituzionale, con sentenza n.27 del 4 febbraio 2003, ha confermato la validità di queste norme”.

Queste le regole, ma si tratta di regole che a Siracusa non  hanno alcun valore. Ieri, ad esempio, c’è stata l’Epifania che esce in rosso sul calendario e quindi equivale a un giorno festivo. Chi abita nella zona alta della città, ad esempio Pizzuta, Scala Greca, viale Santa Panagia, viale Teracati non aveva una sola farmacia aperta e stiamo parlando di comprensori con 20-30 mila abitanti. Ieri le farmacie di turno erano tre: una a Belvedere, un’altra a Grottasanta, la terza in via Archia. Ma chi li ha fatti questi turni? La Federfarma? E con quale logica se io che abito in via Avola ed ho tre farmacie relativamente vicine, le due di Scala Greca e quella di via Grotticelle, debbo andare in via Archia o a Grottasanta? Ma “il sistema di regole non è finalizzato a garantire al cittadino di trovare sempre e ovunque, con facilità, una farmacia aperta, in grado di fornire tutti i farmaci e i servizi necessari”? Quando le turnazioni le gestiva l’ufficio del medico provinciale, avere nei vari quartieri farmacie di turno aperte anche nei festivi era una regola. E oggi?