GIA’ A MARZO 2014 AVEVAMO SGAMATO LA TRACOTANZA DA DUCETTO DI BENITO RENZI
“BENITO RENZI COL POPOLO IN VIA MINERVA DOVE GRANATA S’ERA CHIUSO IN CASA”. E’ il provocatorio post che avevo scritto sulla mia pagina Facebook il 6 marzo 2014, post che poi avrebbe dato origine a discussioni e polemiche, purtroppo anche con qualche intervento cafonal. Sul Benito, mi sia consentita la vanità, ero stato precursore visto che ancora non si palesava per intero la tracotanza del ducetto di Rignano. Non eravamo ancora arrivati alla sfida referendaria: O con me o contro di me, che per fortuna ha stanato l’animus fascista del soggetto, a un passo dal togliere agli italiani la libertà e la libertà di giudizio. Nel codazzo che accompagnava Renzi, s’intravede, servile di fatto, quello che poi sarebbe stato il ministro Delrio, cioè quel signore così perbene che se ne sarebbe fregato della legge e avrebbe scippato l’autorità portuale ad Augusta per trasferirla a Catania presso l’amico sindaco Enzo Bianco, come logica renziana dettava. Nel silenzio complice della sindaca grillina di Augusta, Cettina Di Pietro.