GAROZZO NON SI DIMETTE, ANZI “INSULTA” LA PRESTIGIACOMO, ALTRO AUTOGOL
Scrive Giancarlo Garozzo: “Gentile onorevole Prestigiacomo, apprendo dagli organi di stampa della sua richiesta di dimissioni dopo che l’assessore Scrofani, per imprecisati motivi, ha abbandonato l’Amministrazione per tornare alla casa madre, ambiente a lei molto caro. “Stia serena e non si preoccupi: non c’è ‘un buon numero di consiglieri comunali’ che ha abbandonato la maggioranza e sono solo due, allo stato attuale, gli assessori che hanno lasciato l’Amministrazione. Capisco la sua voglia di riscatto politico, che però, a mio modesto avviso, dovrebbe passare da un’elezione alla Camera al collegio uninominale e non in blindatissimi collegi plurinominali per non passare dal giudizio degli elettori. Se vuole dare consigli, si accerti prima di avere il gradimento dei suoi concittadini che da 24 anni la vedono parlamentare e non ne capiscono il motivo visto che non la votano. “Vede, io mi candido da quando avevo 19 anni è sempre passando da sistemi elettorali con preferenze. Posso dire di essere stato eletto dei miei concittadini e solo loro, quando finirà il mio mandato, potranno dire se ho fatto bene o male. Non certo una nominata di Forza Italia lontana da Siracusa e dai problemi dei siracusani”.
Tradotto: Garozzo non si dimette da sindaco nemmeno se si dimettono tutti e otto gli assessori. L’invito rivoltogli dall’onorevole Prestigiacomo lo rigetta, anzi attacca la parlamentare azzurra in maniera francamente grossolana, insomma volano gli stracci, e lo fa omettendo un dato che ha dato lustro e visibilità a Siracusa e cioè il fatto che l’onorevole Prestigiacomo è stata la prima siracusana ad essere stata ministro della Repubblica per ben due volte. Garozzo, ad oggi, “non ha passsto nemmeno i ponti”, come si dice dalle nostre parti. Naturalmente gli auguriamo le migliori fortune politiche, ma non da sindaco di Siracusa, per favore.