Politica

I SIRACUSANI? SIAMO INDIVIDUALISTI, VANITOSI E MENEFREGHISTI. CI PIACE AVERE UN CAPO PER POI ODIARLO

Certe volte ho l’impressione che Siracusa non sia mai cambiata non solo, geograficamente, ma anche i siracusani, nonostante le conquiste subite (e sì, siamo da sempre terra di conquista) siamo sempre gli stessi. Tanto per rendere chiaro il concetto, siamo: individualisti, vanitosi e alquanti menefreghisti. In questa città di tiranni, ci siamo sempre compiaciuti di avere un “capo” da osannare nei momenti migliori per poi, con la stessa passione e dedizione precedente, crocifiggerlo quando le cose vanno male e soprattutto, quando all’orizzonte appare un nuovo “capo” da linguettare. La stessa voglia di stare in cordata, aggregati a un gruppo, non è altro che l’atavico bisogno dei siracusani di correre dietro a qualcuno, applaudirlo, osannarlo, far sapere a tutti che Lui è amico mio che, anche se in fondo io sono meglio di Lui, tutti devono sapere che siamo tutta una cosa. Non importa se il Lui è realmente un potente, l’importante che sia capo di qualcosa, di qualcuno, di un luogo. Anche per il capo condominio bisogna scegliere da che parte stare: amico devoto o nemico sempre. Molto diffusa e anche la pratica dell’apparire cioè fare finta, mentire spudoratamente e non arrossire mai. I politici conoscono bene quest’abitudine siracusana di osannarti, applaudirti, abbracciarti, baciarti e….girato l’angolo scatta il classico “ ma chi mi ni futti!! Avi voglia ri aspittari a mia….”. Ovviamente il politico ricambia allo stesso modo sapendo di mentire anche a se stesso. Siracusa è proprio bellissima! Una puttana professionista che pur di trovare un cliente pagante per un’ora d’amore è disponibile a dichiararsi innamorata, attratta, desiderosa. Assolutamente disponibile a ricevere chiunque possa promettere qualcosa e meglio se “ forestiero” perché, anche questa ricerca di esterofilia è una dote molto siracusana. Ad esempio, dopo la sindacatura Spagna, c’è stato un susseguirsi di Sindaci originari di altri luoghi, forse per effetto dell’industrializzazione (una scusa è sempre una scusa). In generale sono più i rappresentanti della politica provenienti da altri comuni della provincia e anche oltre che non i siracusani doc. Anche il sistema imprenditoriale annovera cognomi dalle origini poco siracusane, per non parlare di gran parte del tessuto commerciale in mano a catanesi e ragusani. Tutti sappiamo che la sanità e la farmaceutica siracusana sono fortemente influenzate da palermitani. Anche la mala siracusana non si fa mancare la presenza di gente che arriva da fuori città a governare traffici e cattivi affari, alcune volte per conto dei siracusani, altre volte a scapito degli stessi. Altro che Roma città aperta, Siracusa lo è di più. Molto di più. Non so chi sarà il prossimo Sindaco di Siracusa che, probabilmente, sarà un nome nuovo perché l‘attuale Garozzo è immaginabile, sarà destinato ad alti incarichi nel PD Renziano e quindi, Siracusa gli starà strettina e poi immagino anche che, conoscendo i siracusani, prima di farsi fottere, proverà Lui a fotterli/ci. In questa disamina dell’essere siracusano nel 2017, si potrebbe scrivere che in fondo sappiamo, perfettamente, di essere bravi a farci del male da soli. Abbiamo fatto di tutto per rendere bruttissima la città nuova, la costa non ha più niente di bello e luoghi come Fontane Bianche, naturalmente bellissimi, sono un inno alla bruttezza e alla stupidità. L’industria a Nord l’abusivismo a sud. Non ci siamo fatti mancare niente! Io, speriamo che me la cavi.

Enrico Caruso