Politica

NON MI INDIGNO PER IL “ROSATELLUM BIS” E ANNESSA FIDUCIA MA PER L’IPOCRISIA MAGNACCIONA CHE PREFERISCE “L’ABORTUM”

Non lo so. Sarà che sono renziano “dentro,” come mi dice a mo’ di insulto mio figlio Pierpaolo Bianca ed anche il mio brother Umberto Guidi, ma io sinceramente ho grandi difficoltà a scorgere nel “rosatellum bis” una minaccia democratica. E quindi un “golpe” nella fiducia chiesta dal Governo.

Mi pare che sia una legge elettorale incasinatissima, lacunosa certamente, ma comunque migliore dell’ “abortum” attuale con due sistemi diversi, uno per la camera e un altro per il senato, più o meno entrambi, e per ragioni diverse, poco costituzionali. Non dico quindi che “questa” legge elettorale sia migliore del mostro giuridico e politico con il quale Grillo e Bersani e la Meloni vorrebbero farci votare (e che ovviamente consideravano da buttare nel cesso fino a qualche mese fa), dico che “qualunque” legge elettorale, che sia abbastanza omogenea fra Camera e Senato, sarebbe migliore.

I miei inequivocabili limiti intellettivi mi impediscono di capire perché le liste bloccate dell’ “abortum” non tolgano ai cittadini il diritto di scegliersi i rappresentanti mentre quelle del “rosatellum bis” invece siano liberticide. Mi interrogo, con i miei pochi stanchi neuroni, perché col maggioritario i candidati li sceglievano i partiti e nessuno si lamentava di offese alla libertà di voto e alla democrazia diretta. Evidenzio deficit mentali gravi nel non comprendere perché a suo tempo gli italiani fecero un referendum per abolire le preferenze considerate strumenti di collusione, voto di scambio e inquinamento mafioso ed oggi le preferenze sembrano diventate il toccasana della politica “pulita”.

E lo so che ciascuno di quelli che s’oppongono al “rosatellum bis” non valuta positivamente “l’abortum”, perché ha in cuore la legge elettorale migliore del mondo, e penso che, analogamente, anche quelli che il “rosatellum bis” lo appoggiano, in realtà vorrebbero una legge diversa e più bella. Solo che tutte le proposte fatte negli ultimi 4 anni (manca solo il sorteggio fra i cittadini italiani per eleggere i parlamentari, ma potrebbe essere un’idea, una cosa vetero-grillina, di quando uno-valeva-uno) sono clamorosamente naufragate perché la legge che ogni partito vuole sarebbe quella che gli garantisce di vincere – o almeno di sopravvivere – e, stranamente, agli altri non piace.
E, insomma, sulla fiducia posta su una pessima legge elettorale, alternativa ad una ancora peggiore, non riesco ad indignarmi e nemmeno ad appassionarmi. Astrattamente non è compito del Governo occuparsi di queste cose. Sarebbe compito del Parlamento, che però in 4 anni non ha concluso una beata mazza e ci stava portando a votare con “l’abortum” e ora, assicurata la pensione anche ai parlamentari di prima legislatura, può dare sfogo a tutta la sua indignazione per la propria inefficienza.

A me è l’ipocrisia che mi fa girare le palle (alla mia età ho l’intolleranza più alta del colesterolo). Nessuno, fra “fiduciosi” e “indignados”, pensa ad altro se non al proprio interesse elettorale di parte.
Ecco, se si evitasse di evocare termini come “Libertà”, “Democrazia”, “Legalità” per le banalità ipocrite e magnaccione delle dichiarazioni di giornata e di piazza, io sarei più contento. Solo questo.

Hasta el sorteggio siempre
Joe Calamandrei Strummer

Ps. Comunque, ditelo a mio figlio e a Guidi, dopo il suicidio politico continuato di Renzi sono ormai passato convintamente all’Anarchia.