MOLTI GENITORI VOGLIONO TRASFERIRE I FIGLI DALL’ARCHIA DOVE COMUNQUE RESTANO I DOPPI TURNI. INCONSISTENTI SINDACO E ASSESSORE
Sembra non avere fine la vicenda dell’11° Istituto “Archia”, vicenda che assume sempre più i contorni della farsa. La tanto attesa ed invocata prova di evacuazione, svoltasi alla presenza della Protezione Civile, ha avuto luogo oggi, con esito positivo. Rimangono però i doppi turni, esattamente come aveva anticipato l’assessore Piccione, il quale aveva precisato che non è stata la Protezione Civile a stabilire i turni pomeridiani per i ragazzi, ma la Dirigente scolastica, Valeria Nicosia, in virtù dell’alto numero di iscritti, in notevole esubero rispetto alla capienza delle aule. Oggi il consiglio comunale dovrebbe trattare la vicenda. A chi spetta trovare una soluzione? A questo punto certamente alle Istituzioni preposte. La Dirigente non ha la possibilità di disporre delle aule e delle strutture, che sono di proprietà del Comune. Dal canto loro, non spetta ai genitori trovare una soluzione, essi possono solo esprimere il proprio disagio e la propria rabbia, per la evidente violazione del diritto allo studio dei propri figli. Tocca dunque all’amministrazione comunale, adesso, prendere in mano il cerino acceso, stante l’evidente incapacità della dirigente di uscire da una sorta di cul de sac in cui si è infilata. E’ stata ventilata la possibilità di affittare alcune aule dalle Suore Orsoline, in attesa che siano disponibili i locali di via Calatabiano, ma il Comune è senza bilancio, e la scuola è senza fondi. Resta inconsistente l’apporto del sindaco Garozzo e dell’assessore al ramo, Boscarino. Al momento gli unici a subire il disagio di questa paradossale vicenda, sono i ragazzi, le famiglie e gli insegnanti, ovverosia gli unici che non hanno alcuna colpa. Intanto cominciano ad arrivare le richieste di nulla osta per trasferire i ragazzi in altra scuola. E’ il sintomo dell’evidente fallimento della istituzione scolastica, e del rapporto di fiducia oramai irrimediabilmente compromesso tra i genitori e l’istituzione. Qualcuno dovrebbe prenderne atto e trarne le conseguenze.