Politica

FRA OTTO GIORNI SI VOTA, DIFENDIAMO LA LIBERTÀ E LA DEMOCRAZIA, NO A DERIVE AUTORITARIE

Fra otto giorni si vota per le Regionali. Ognuno è libero di fare le sue scelte, di votare il candidato che riterrà il migliore per cambiare e per dare ai siciliani e ai siracusani una speranza per il futuro dopo i disastri delle ultime legislature all’Ars. Ecco, la democrazia e la libertà di scelta. Proprio quelle che vogliono toglierci i grillini che già oggi minacciano chi non la pensa come loro, minacciano i giornalisti, minacciano chiunque. Sono pericolosi e inquietanti. Innanzitutto sono un Movimento al cui comando vi è un Duce e vige IL CULTO DEL CAPOBeppe Grillo infatti, tra le figure politiche italiane, è colui che più si avvicina a Benito Mussolini per le modalità di gestione del potere. Si tratta di un movimento verticista ove non è previsto alcun organo di democrazia interna, o meglio l’unico organo previsto è il Direttorio. Forse i meno giovani non se lo ricordano o non lo hanno studiato a scuola, ma il DIRETTORIO era l’organo supremo (con il Consiglio Nazionale) del Partito Fascista Italiano. Era presieduto dal Segretario del Partito e costituito da tre vice Segretari, un Segretario amministrativo e da otto componenti, nominati e revocati dal Duce, su proposta del Segretario del P.N.F., proprio come succede nel Movimento 5 Stelle dove Grillo si arroga il diritto di nominare o escludere chi è contro la sua linea. Un pericolo vero per la nostra democrazia, che è ancora giovane e quindi ricca di imperfezioni. Ma è una democrazia, col rispetto di tutte le opinioni, un patrimonio da difendere e che la Grillo&Casaleggio vuole invece cancellare. Ai giovani che non lo sanno ricordiamo che col fascismo abbiamo già dato, è stato un ventennio che ci ha lasciati poveri, maltrattati e pazzi. Proteste e polemiche sono il sale della democrazia, ma i grillini purtroppo sono altro. Non può essere la Sicilia a ridare fiato a questa follia autoritaria che vede a capo un comico fuori di testa, ormai in preda a raptus autoritari, con un partito al comando e un duce che dirige milioni di italiani a colpi di blog.