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PARLA STEFANO ZITO: HO SALVATO L’OSPEDALE DI AUGUSTA DALLA CHIUSURA E HO CONTRIBUITO A RENDERE PIU’ TRASPARENTE LA SANITA’

Stefano Zito sarà tra i candidati alle Regionali del Movimento 5 Stelle. Una riconferma per lui se dovesse vincere. D’altronde non necessita di presentazioni. Ragazzo dalla faccia pulita che ha sempre lavorato evitando di fare show come molti politici in veste di Deputato regionale, basti pen-sare i disegni di legge, le interrogazioni parlamentari, le mozioni fatte.
Lo abbiamo incontrato per chiarire alcuni punti.

Quali sono stati i tuoi più importanti obiettivi raggiunti durante il mandato?
Beh, il mio lavoro è stato molto ampio. Ti dirò che tra i punti chiave vi è quello di aver salvato l’ospedale di Augusta dalla chiusura con una mozione nei primi atti parlamentari votati in assemblea, aver fatto parte per la legge sulla riduzione dei gettoni di presenza, i rimborsi delle società private per quanto concerne i Consiglieri Comunali dopo il caso gettonopoli, all’abolizione dei consigli di quartiere, dei coordinatori sanitari e amministrativi. Queste ultime due figure in tutta Italia le avevamo solo noi, ma anche accendere i riflettori riguardante gli accessi agli atti sulla sanità in generale che hanno permesso di far emergere diverse anomalie.

In Sicilia vi è la possibilità, qualora il Movimento 5 Stelle vincesse le elezioni regionali, di seguire la linea politica dell’Appendino Sindaco M5S di Tornino? Ossia la promozione delle banche islamiche che adottano una finanza conforme alla sharia?
Sul nostro programma questa questione non c’è e non penso che sia una delle cose più importanti.
Insomma scampato il pericolo di “islamizzare” la Sicilia almeno a dire dell’Onorevole Zito.
Molte le polemiche sulla gestione a cinque 5 Stelle dei Comuni Siciliani, uno tra cui quello di Augusta che ha dichiarato il dissesto finanziario. Amministrare le Città non doveva essere un esempio? Cosa è accaduto?
Beh, se si eredita una situazione già disastrata per quanto concerne il debito non si possono fare miracoli. Nel caso di Augusta il dissesto è stato dichiarato perché non c’era altra possibilità. Altri Comuni erano in queste condizioni, esempio Bagheria, Porto Empedocle. Ripartire con le casse vuote è difficile. Dall’anno prossimo qualche risultato si vedrà ad Augusta e vorrei ricordare che malgrado il dissesto è stata abbassata la tassa sui rifiuti per le famiglie, aumentandola alle industrie, non è una cosa che altri avrebbero fatto.
Quantomeno ci si aspettava che queste Città potessero mantenere la situazione stabile non andando al di sotto del peggioramento. Parliamo di regionali: Pensi che la trovata dell’abusivismo di necessità sia un modo sensato per cominciare a gestire la Sicilia politi-camente? Se sì perché?
L’abusivismo in Sicilia è un qualcosa che è stato diffuso in maniera esasperata. E’ un tema molto difficile e delicato che bisogna affrontare in maniera seria. Tra le tante case abusive ci sono anche le case di villeggiatura e queste si possono superare, altre invece puoi convincere le persone a spostarsi cercando di valorizzare le aree abbandonate della Città. Vi sono case che prima erano chiuse o edifici diroccati, lì puoi demolire e ricostruire essendo dentro un tessuto consolidato.
Io ricordo che diversi anni fa Beppe Grillo su questo punto era totalmente contrario ma ora c’è l’abusivismo di necessità che comunque è sempre illegalità o no? Perché oggi si
dichiara favorevole?
A parte che quella fu una dichiarazione e questo è un regolamento che sarà più stringente.
L’abusivismo deve essere visto sotto un altro punto di vista secondo me. Molti lo pensano come una possibilità ad avere una casa o meno. Il problema è che quella determinata casa abusiva po-trebbe determinare un pericolo non rispettando le norme e questo va rimosso.

Il 14 Giugno del 2013 il Movimento 5 Stelle depositò un disegno di legge alla Camera, molto simile a quello che è stato proposto dal PD “ius soli”,Il primo firmatario fu Giorgio Sorial, seguito anche da Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio, Roberto Fico, Carlo Sibilia, Danilo Toninelli e tanti altri. Oggi il Movimento si è dichiarato contrario. Come mai?

Dipende come viene impostato lo Ius soli, se le due sono uguali allora vuol dire che uno ha
cambiato opinione.
Beh erano molto simili.
In questo momento storico con le frontiere chiuse, dove noi abbiamo migranti che continuano a venire, al di là dello Ius soli, dal punto di vista burocratico per chi raggiunge quelle determinate ca-ratteristiche ottenerlo è un discorso, ma chi nasce direttamente qua, possibilmente poi con la vo-lontà di andare altrove non so se sia la soluzione migliore.
Tempo fa hai asserito che il M5S per una candidatura attenziona il curriculum. Come spie-ghi la vicepresidenza di Luigi di Maio alla Camera dei deputati e la candidatura di Giancarlo Cancelleri alle Regionali Siciliane?
Questo non lo ricordo. Io ho sempre detto una cosa, il Movimento intanto è creato da giovani.
Sono stato Vicepresidente dei Servizi Sociali e Sanitari, ho la laurea e penso che ne sia stato tenuto conto. Di Maio è apprezzato da tantissime persone, sta studiando, si laureerà quanto prima, poi come dice Grillo ci sono tanti personaggi che non hanno avuto il titolo di studio ma sono persone in gamba. L’importante è avere buone idee e essere circondato da persone competenti.
Il Movimento 5 stelle aveva posto un limite di due legislature per i parlamentari, ma sembra che Alessandro di Battista abbia smentito portandoli a tre. Quanto c’è di vero?
No, lui ha detto che in questo momento è così e sarà così. Poi se un giorno con votazione online gli attivisti scritti al Movimento decideranno qualcosa di diverso si vedrà. Ma ad oggi è così e per-sonalmente sono contento anche perché dopo dieci anni sei stato troppo vicino al potere.
Cosa è cambiato dagli inizi degli esordi nel Movimento ad oggi?
Prima eravamo solo un’idea che è stata trasformata in Movimento entrando in alcuni Comuni. Poi è cresciuto nel tempo.
Ma come spieghi che tanti grillini un po’ in tutta Italia asseriscono che il Movimento non è più quello di un tempo?
Abbiamo cominciato con il porta a porta, a stare maggiormente nelle piazze e ora forse essendo intervenuti i social stiamo più lì. E’ arrivato il momento di tornare più vicini fisicamente alle persone e cercare di coinvolgerle come stiamo facendo a Siracusa con i gruppi di lavoro.
Eppure qui a Siracusa diverse persone, a loro dire hanno trovato difficoltà a partecipare
attivamente nel Movimento proprio per mancato coinvolgimento.
Elojsa Burlò