ENRICO CARUSO: QUESTI AMBIENTALISTI PENSANO SOLO ALLA PILLIRINA
Mi piace molto che gli ambientalisti siracusani siano mobilitati in difesa dell’istituzione della riserva della Pillirina anche se personalmente, sono per la teoria che la tutela del territorio debba sembra ricercare comunione con lo sviluppo economico della comunità che in quel territorio deve viverci, lavorare e trarne beneficio. Non mi piace affatto che chi è così attento alle sorti del territorio non trovi motivazioni e agisca di conseguenza per le questioni ambientali che riguardano la Città come, per l’appunto, l’igiene urbana. Non mi pare neanche sufficiente che ogni tanto un pò di volontari si ritrovano a pulire l’Anfiteatro Romano o che i Marines di Sigonella vengano più volte a pulire il Castello Eurialo, tutti facendo opera meritoria, ma senza risolvere il problema per il quale si sono mobilitati, che si ripresenta puntualmente alla ricrescita delle erbacce. Insomma, la questione ambientale sembra essere vissuta a Siracusa con una variabilità di azione che è quasi l’agire di un club che organizza attività sociali per occupare il tempo libero dei propri associati. Il bello è che, tra aria ammorbata da inquinamento industriale e riserve naturalistiche, che una volta istituite nessuno, se ne prende cura, Siracusa è una Città con un alto indice di abusivismo edilizio con un PRG che avrebbe dovuto essere rivisto e corretto, la dove distorce, e una pessima gestione dei rifiuti urbani che la nuova gestione dell’appalto comunale di ben 145 milioni di euro per i prossimi sette anni, difficilmente risolverà. Il perché le due cose camminano di pari passo e presto detto. E’ abbastanza ovvio che la dove non dovrebbero esserci case, chi ha redatto il capitolato di appalto non ha previsto nessuna raccolta rifiuti se non di prossimità e pertanto, il gestore del servizio raccolta, qualora viene chiamato ad intervenire per bonificare un’area, presenterà fattura per lavori straordinari. Che questo sia solo un aspetto dei tanti che quotidianamente fanno e faranno lievitare il canone mensile del servizio d’igiene urbana non deve farci dimenticare che il costo mensile del servizio stesso è di circa 2milioni al mese a carico delle casse comunali. Una cifra importante per un servizio importante e conseguentemente dovremmo pretendere che il servizio, a questo prezzo, sia di eccellenza e non come oggi, una schifezza. Che cosa succede oggi e cosa succederà da domani, pur essendo una domanda e una curiosità corretta da parte dei siracusani, in effetti è una questione inutile perché, il capitolato dei lavori non risolve ne gli elementi della partenza come, dove e quando raccogliere la spazzature, ne in che modo e dove smaltire o riciclare il rifiuto. In teoria, in capitolato è scritto che ci sarà la raccolta porta a porta ma, ad oggi, i cassonetti sono sempre li dov’erano a puzzare. Cambieranno le frequenze per lo spazzamento e per la raccolta, ci saranno strade di serie A, B, e C e ci saranno zone periferiche della Città che vedranno autocompattatori per la raccolta dei rifiuti solamente quando la massa della sporcizia sarà tale che servirà la pala meccanica per riempire i camion. Come succede oggi! Ortigia invece, si continuerà a pulire tre volte il giorno e nulla è previsto per migliorare il metodo di raccolta dei rifiuti dei vari ristoratori che, continueranno a fare puzzare i cassonetti che non scompariranno. Rimane anche un enigma il perché domani, come oggi, non si laveranno le strade di Ortigia ma, in generale, un pò in tutta la Città, continuando ad essere assente questo servizio tra i più utili in un’area turistica. Ecco, di tutto ciò gli ambientalisti non ne parlano o ne parlano poco, forse perchè l’IGM è quasi sempre sponsor dei tanti eventi, piccoli e grandi che si tengono a Siracusa? Il caso ha voluto che l’IGM si ri aggiudicasse per l’ennesima volta la gara di appalto del servizio d’Igiene Urbana del Comune di Siracusa e visto l’iter di aggiudicazione che è stato complesso ed è durato un paio di anni, è da ritenere che ne abbia avuto merito pienamente. Il problema, per così dire, è che la “zita “ è conosciuta. Se oggi Siracusa è una Città sporca e puzzolente, con una pseudo raccolta differenziata a cadenza bisettimanale che dopo il buon avvio, presenta una fase di stanca che non promette nulla di buono per il futuro, la domanda è: Perché dopo aver conosciuto l’IGM degli ultimi 50 anni, quella dei prossimi sette dovrebbe essere migliore? Se il buon giorno si vede al mattino, i primi tre mesi del nuovo appalto, fanno vedere Siracusa e dintorni sporca allo stesso modo di ieri e per quanto la colpa possa essere del nuovo gestore (che è sempre lo stesso), l’Amministrazione Comunale è il Sindaco in testa, preposti al controllo (esattamente come ieri) per adesso, hanno fallito clamorosamente anche sul versante Igiene Ambiente.
Enrico Caruso