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PARLA IL MARCHESE DI GRESY: ALLA PILLIRINA RESORT DI ALTISSIMO LIVELLO

Bene, finalmente riesco a parlarle. Allora dottor Emanuele di Gresy, come vuole commentare questa sentenza, a lei favorevole, del TAR di Catania? No perché ne parlano tutti e lei invece, niente, neppure un commento?

Commentare? Per carità! Questa è solo una telefonata di cortesia, visto che mi ha chiamato almeno trenta volte la richiamo, nessuna intervista, gli avvocati non vogliono, dicono che non è il caso che alimenti scontri. Lo sa che mi hanno rimproverato che in passato sarei stato poco simpatico?

Bene, allora non la intervisto, però qualcosa me la deve dire, ha risposto al telefono…

Allora metto giù, guardi, con tutte le nefandezze che mi hanno attribuito nella sua bellissima città, ci manca pure che mi metta a commentare. No, non commento niente.

Allora continuiamo informalmente, mi tolga una curiosità: si è pentito di aver speso tutti quei soldi a Siracusa?

Ah ma lei allora me lo fa apposta? Guardi che non ho mai pensato di buttar via soldi dalla finestra, ho sostenuto un investimento, neppure speculativo. Ho comprato nel 2008 terreni edificabili dagli anni ’70 e pagandoli secondo valori di mercato, un anno dopo che il Piano Regolatore aveva riconfermato la destinazione d’uso, senza che mai nessuno avesse neppure fatto una osservazione al PRG, oppure opposto ricorso. Poi nel 2010 ho presentato il progetto al comune e apriti cielo, no, meglio, si sono aperte le porte dell’inferno.

Certo, dal suo punto di vista. Quel progetto però era massivo e c’era disegnata una enorme piscina galleggiante a mare

Ma che dice, anche lei è caduto nella trappola? Scusi, lei confonde le cose: il progetto, bello o brutto è altra cosa, era stato realizzato secondo i dettami definiti per Legge dal PRG, massivo o no, rispettava esattamente la norma. Nel progetto, quello che le dico è agli atti, non c’è nessuna mega-super piscina a mare. Non c‘è mai stata. La verità è che giocando su comprensibili sentimenti popolari, piuttosto che mostrare il progetto, hanno reso pubblica la copertina di un Master Plan con finalità commerciali, dove l’architetto, d’intesa con l’operatore turistico, aveva ritenuto arricchire graficamente in un acquarello, una serie di elementi grafici che non avevano a che fare con il progetto depositato che in ogni caso era il progetto di massima.

Però sempre megavillaggio è

Allora chiudo? Scusi che fa come i sui colleghi di La Repubblica di Palermo che nell’articolo parlano correttamente di albergo o di resort e nel titolo scrivono “Via libera al Maxi Resort…”. Questa è un’altra patacca affibbiata che non riesco proprio a spiegare: è stato sempre un albergo, un resort se preferisce arricchire, ma sempre e solo una struttura turistico ricettiva, aperta tutto l’anno, di standing elevatissimo.

Con tutti gli operatori che ci sono già però, insomma, vanno bene le cose per il turismo in Sicilia e anche a Siracusa, parlano di dati in crescita

Lei dice? In crescita numerica sembra di si, ma a quale prezzo per i residenti? Con quali servizi pubblici per i turisti? Sa, vengo con tanta regolarità da ormai dieci anni a Siracusa che quel vostro detto “fudda e malavinnita” lo conosco anche io. Quando le dico: “standing” intendo altro, non certo quel turismo mordi e fuggi che mal si concilia anche solo con la struttura urbanistica del vostro centro storico.

Cioè lei sostiene che chi si lagna e promuove un uso consapevole del centro storico abbia ragione?

Il fenomeno è sotto gli occhi di tutti, non è che si possa ignorarlo, a me pare evidente e andrà bene fin tanto che il vostro primario operatore turistico, il miglior sponsor della Sicilia che non ha aggiornato né l’offerta, né si è migliorata nei servizi, l’lsis, oltre a Moltalbano, incoraggerà flussi verso il meridione d’Italia. Oppure pensa che le strutture siano piene perché qualcuno ha amministrato bene? Ci rifletta.

Questa dell’Isis primo sponsor della Sicilia me la segno per il titolo, non so, ci penserò. Allora, me lo dice cosa farete? Anche solo cosa pensate di fare.

Sia gentile, non insista. Le posso dire però che abbiamo sempre cercato una interlocuzione di sintesi, abbiamo offerto più volte piena disponibilità a modificare, concedere, tagliare e impegnarci contrattualmente. Abbiamo anche chiesto la collaborazione degli stakeholder  (ndr. soggetti influenti nei confronti di una iniziativa economica). Le risposte le conosce meglio di me, mi pare le abbia raccontate per iscritto in questi anni. Adesso mi scusi ma devo proprio mettere giù, la hostess mi fa cenno di chiudere.