MAURIZIO LANDIERI: VOLTIAMO PAGINA, MAGARI A NOVEMBRE..
Cari dipendenti della ex Provincia,
avete tutte le ragioni del mondo per protestare, in maniera anche clamorosa, e pericolosa, arrampicandovi sulle gru, bloccando il traffico, perché qualcuno sta giocando con le vostre vite, qualcuno sta rubando la vostra dignità. E quel qualcuno non è uno sconosciuto, ma ha nome e cognome.
Rimanere cinque mesi senza stipendio significa non poter pagare il mutuo di casa, o l’affitto, non poter fare la spesa, dover ricorrere a prestiti, di familiari o amici, se non di finanziarie, per poter sopravvivere. Lavorare senza essere retribuiti è, paradossalmente, una condizione peggiore che non avere un lavoro, con effetti devastanti sia sulla vita che sulla salute. La vostra vicenda altro non è se non la certificazione della pericolosità sociale della politica inconcludente e parolaia, fatta di proclami, di finte rivoluzioni, di pessime riforme che nulla riformano, in realtà. E’ il fallimento della politica che si vanta dia vere abolito le provincie, ma che in realtà non ha abolito un bel nulla, lasciando agli enti le incombenze, il personale, ma privandole dei fondi. Una riforma di facciata, che sta provocando un disagio sociale profondo, e che è stata fatta sulla pelle dei lavoratori, quelli che pagano sempre il prezzo più alto delle nefaste scelte politiche. E il disastro non è di una sola parte politica, ma di tutta la politica, perché ricordiamo bene come la (finta) abolizione delle provincie sia stata strombazzata, oltre che dalla maggioranza, anche dall’opposizione, che la presentava come il risultato delle proprie pressioni. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, ma soprattutto, è marchiato sulla pelle dei lavoratori.
A loro la nostra piena e totale vicinanza e solidarietà. Vanno pagati subito e per intero, va loro restituita la dignità, innanzitutto. Va evitato il dramma sociale, che avrebbe un impatto fortissimo su tutta la comunità. Vanno interessate tutte le istituzioni, locali, regionali e nazionali. Ma soprattutto, è necessario voltare pagina al più presto, a novembre, in cabina elettorale.
Maurizio Landieri