Politica

ORLANDO FACCIA ORLANDO: TUTTA LA VERITA’ SUI VELENI

In tantissimi anni di attività di cronista in questa città il pianeta giustizia a me – come credo a tutti gli altri  – è sempre parso un pianeta a sé stante, compatto, con le sue regole ed i suoi riti. Mai un virgola fuori posto e se qualche evento giudiziario eccezionale aveva luogo (potrei ricordarne molti), veniva rapidamente inquadrato e stemperato. Qualunque esso fosse. Il Procuratore della Repubblica del tempo spiegava alla stampa e agli operatori di giustizia la logica che avrebbe seguito, senza particolari polemiche e contraccolpi.

Oggi a Siracusa il pianeta giustizia sembra, invece, un “vaso di pandora”, un “segmento impazzito” della giustizia dove è difficile capirne qualcosa. Siamo subissati di incontri informali, conferenze stampa, comunicati, dove magistrati accusano magistrati ed emergono nitidamente “cordate” dove stanno dentro magistrati, politici, avvocati, giornalisti, dirigenti dello stato e degli enti locali, imprenditori ed imprese anche di dubbia nomea, in un crescendo assordante di polemiche e risse. Il malcostume della politica e dei partiti sembra essersi trasferito con tutti i suoi difetti nel mondo giudiziario.

E tutto ciò provoca ancora grande sconcerto e confusione come se ognuno avesse abbandonato il suo ruolo senza ritegno e spiegazione alcuna.

Mi chiedo: questo impazzimento avviene in tutta l’Italia nella giustizia o soltanto a Siracusa? Il Consiglio Superiore della Magistratura è informato di quanto avviene o ritiene che qualche spostamento- trasferimento o avviso di procedimento avvenuto sia stato sufficiente a fare chiarezza?

Recentemente il deputato nazionale Pippo Zappulla ha rivolto una interpellanza urgente al Ministro di Grazia e Giustizia, Orlando. Zappulla riprende una lunga dichiarazione della consigliere comunale Simona Princiotta. Molto dettagliata nelle accuse e – suo dire – sostenuta da ampia documentazione ed appositi audio di prova.

Al Ministro chiedo, ha scritto Zappulla, di attivare tutti gli strumenti in suo possesso per comprendere se la denuncia presentata siano fondate.  Dalla lettura della documentazione presentata viene fuori uno scenario di intimidazioni, di falsi dossier, di costruzione artificiosa di infimi attacchi denigratori e diffamatori.  L’accusa che rivolge la Princiotta ad esponenti politici, operatori dell’informazione, avvocati e qualche Magistrato (indicati per nome e cognome) è di avere – in diversi modi e ruoli –  complottato contro di lei per impedirle di fatto di esercitare la sua attività politica, di consigliere comunale e di denunzia. Si possono condividere o meno, dice Zappulla, le sue battaglie….ma costruire scientemente e dolosamente fatti inesistenti per delegittimarla e infangarla questo non può passare nel silenzio e relegarlo a mero fatto giudiziario. Quando si impedisce la libera espressione politica .. ci sono in ballo diritti fondamentali, c’è la dignità delle persone e  ci sono pure valori indisponibili della democrazia e della libertà; quando poi si utilizzano argomenti e questioni legati alla famiglia e al ruolo di donna e madre diventa addirittura incivile. Chiedo – conclude Zappulla –  al Ministro di fare luce e comprendere se le dichiarazioni della Princiotta, regolarmente sostenute da documentazione varia, sono corrispondenti al vero e in tal caso mi aspetto che siano assunti provvedimenti adeguati e senza guardare in faccia a nessuno, che siano avvocati, Sindaci, parlamentari o magistrati.

Delle due l’una. O le accuse mosse sono prive di fondamento e se ne dovrà assumere la responsabilità in ogni sede;  se invece come appare dalla corposa documentazione,  siamo in presenza di fatti veri i protagonisti dovranno risponderne, ognuno per il proprio ruolo e competenza,  a livello istituzionale, politico, etico e immagino pure giudiziario”.

Personalmente – come credo tutta la città – mi associo a questa richiesta di verità per evitare procedimenti lunghi, predisposti spesso per confondere le acque, o determinare una fase di stallo infinita. Non credo che il Ministro Orlando ed il procuratore Giordano possano glissare su questa richiesta.                                     Salvo Benanti