BISOGNA BATTERE “LA PUZZA DELLA SINCAT”, ORA, SUBITO.
Care Istituzioni preposte, ricordo, quando ero ragazzino, che quando si sentiva un forte cattivo odore entrare dalle finestre, mia madre, sorridendo, un po’ per tranquillizzarmi, diceva che era la puzza della Sincat. Io, di quella puzza, ero anche un po’ orgoglioso, perché mio padre lavorava alla Sincat, ed in fondo quello era anche il frutto del suo lavoro, per cui pensavo che un po’ di puzza si potesse anche sopportare. Nella mia ingenuità di bambino ignoravo totalmente il costo che un giorno, tutti noi, avremmo pagato per quella puzza. Mio padre, in quella fabbrica, ha passato 32 anni, in cambio ha ricevuto la possibilità di dare a me e mia sorella una infanzia serena, senza grandi problemi economici, con bei regali a Natale e per i compleanni, qualche vacanza, il motorino, poi ha avuto anche una medaglia dall’azienda, come premio fedeltà, prima di andare in pensione. Però ha avuto anche due tumori, uno dei quali, se lo è portato via quando era ancora relativamente giovane.
Eccolo il prezzo che tutti noi stiamo pagando oggi, e che continueremo a pagare per gli anni a venire, ed è un prezzo pesantissimo, perché riguarda la salute nostra e dei nostri figli. Una incidenza triplicata, rispetto alla media, di malformazioni neonatali, leucemie, altre patologie, ecco il regalo della “puzza della Sincat”. Però non è un regalo che possiamo tollerare ancora a lungo. Da semplice cittadino ho l’impressione che la situazione sia stata per troppo tempo sottovalutata. A me non piace invocare la magistratura per la soluzione dei problemi, invoco la politica, le istituzioni, lo Stato. Perché sono loro che devono tutelare e vigilare sulla nostra salute. E’ la politica che deve provvedere alla bonifica ed al risanamento del territorio, e non sarà una operazione semplice, né breve o priva di costi. Però si deve fare, il più presto possibile.
Maurizio Landieri