I SINDACATI CONTRO IL LICENZIAMENTO DI 18 LAVORATORI DELLE MENSE
Le OO.SS. del Terziario Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno richiesto un
incontro in Confindustria in contraddittorio tra Isab n.q. di
appaltante il servizio mensa, e la Pellegrini in qualità di gestore,
in previsione della convocazione all’Ufficio del lavoro prevista per
giorno 9 aprile per la conclusione della procedura di licenziamento
collettivo di 18 lavoratori delle mense.
Già il 22 aprile si era tenuto un incontro in Confindustria tra Isab
e le OO.SS. confederali CGIL CISL UIL e le federazioni dei Chimici e
del terziario, per affrontare la crisi del settore mense, che aveva
portato la Pellegrini ad aprire la procedura di licenziamento
collettivo, addebitando all’introduzione dei buoni pasti, una
drastica diminuzione dei pasti nelle mense oltre ad una sostanziale
diminuzione dei pasti freddi.
In quella sede Isab, ha avanzato a Pellegrini un congelamento delle
procedura di licenziamento collettivo, al fine di ricercare soluzioni
condivise in grado di arginare la problematica occupazionale,
soluzione che ad oggi a meno di una settimana dalla chiusura della
procedura di licenziamento non ha prodotto alcun risultato, o quanto
meno le OO.SS. non hanno alcuna prontezza.
Dichiarazione dei segretari Filcams, Fisascat e Uiltucs Gugliotta,
Pintacorona e Floridia: “ In assenza di un urgentissimo riscontro da
parte di Confindustria cui aderiscono sia Isab che Pellegrini, non
esiteremo a proclamare lo sciopero dei lavoratori delle mense ed a
chiamare anche i lavoratori dell’indotto a sostenere la lotta di 18
famiglie, che sono oramai alle porte del licenziamento. Isab come Eni
e Priolo Servizi, hanno il dovere di salvaguardare oltre ai posti di
lavoro delle mense, anche il diritto alla mensa stessa, oggi messa
seriamente a rischio dall’introduzione dei buoni pasto per i
dipendenti.