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NOTO, I GIOVANI DELLA DIOCESI IL 13 E IL 14 A PORTOPALO

L’Equipe di Pastorale Giovanile della Diocesi di Noto, diretta da Don Rosario Sultana, dà appuntamento a tutti i giovani della diocesi per il prossimo 13 maggio a Portopalo di Capo Passero al “SiDoNo dei Giovani”. Quest’anno si è voluta dare una marcia in più alla “vecchia GDG”, cambiando nome e modalità, rinnovando l’entusiasmo con uno stile tutto nuovo che si colloca nell’ambito della preparazione al prossimo Sinodo dei giovani indetto da Papa Francesco lo scorso gennaio, dal tema: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. I giovani della Diocesi di Noto si incontreranno sabato 13 maggio alle ore 18,00 per trascorrere delle ore importanti: tra ascolto e divertimento rifletteranno sul tema AMUNI’-” Li chiamò perché stessero con Lui” (Mc 3,14). Dopo la veglia notturna, l’incontro si concluderà con la celebrazione della messa delle ore 10,00. “Amunì” (“andiamo”), mutuato dal dialetto siciliano, esprime in maniera molto efficace il senso di un muoversi deciso, una forma imperativa che non ammette deroghe e impone dinamismo e determinazione. Così dovrebbe essere la risposta dei giovani, e di ogni battezzato, alla chiamata di Gesù per collaborare al suo progetto nel mondo. I giovani della nostra Diocesi si incontreranno per vivere un momento intenso di amicizia, ascolto e confronto, tra svago e gioia di stare insieme. Nella serata del 13 maggio saranno allestiti tre stands dell’ascolto, con delle domande rivolte ai giovani, del tipo: che giovane sei? Cosa ti aspetti dalla Chiesa e dalla tua parrocchia e cosa fai per i suoi membri? P. Narciso Sunda, gesuita, terrà dapprima una catechesi che favorirà l’ascolto dei giovani e il confronto sul tema del Sinodo che celebreranno i vescovi ne prossimi mesi. Esprime soddisfazione il direttore dell’Ufficio Diocesano Don Rosario Sultana: “La due giorni a Portopalo di Capo Passero intende offrire ai giovani una pista di riflessione per ripensare una pastorale giovanile. Desideriamo ripartire dal nostro territorio, offrendo durante l’evento strumenti per una rilettura del questionario del Sinodo. Non dobbiamo avere timore di una Chiesa che con parresia si mette in ascolto dei giovani, per saper accogliere le loro istanze e le loro attese, il loro bisogno di senso, e per aiutarli a scoprire la propria vocazione nel mondo e nella Chiesa. Ecco perché è stato realizzato dall’ufficio di pastorale giovanile: “Amunì”, proprio per metterci in ascolto dei giovani! Da qui è nata l’idea degli stands dell’ascolto e del discernimento vocazionale, dove diversi sacerdoti si metteranno a disposizione per ascoltare i giovani e rispondere alle loro domande, offrendo la possibilità di scoprire e sviscerare le loro potenzialità per sentirsi sempre più reali costruttori del futuro della Chiesa. “Amunì”: li chiamò perché stessero con Lui.