EDY BANDIERA, STIAMO VIVENDO UN MOMENTO TRISTE MA CE LA FAREMO
Edy Bandiera, sei tu uno di quelli che aiuta i migranti?
Per ragione di animo e per formazione cattolica, ove posso, cerco di aiutare chiunque, senza guardare l’estrazione sociale, culturale, etnica, religiosa, ecc.
Credo che chi REALMENTE scappi da guerre e genocidi, abbia il diritto di farlo e noi, storicamente popolo accogliente, il dovere di accogliere e assistere. Fin qui tutto bene. Il problema vero, però, è che appare lampante il fatto che posta ed “esigenze” in gioco siano, in verità, ben altre ed accade che tutto ciò passi sulla pelle dei nostri territori e dei migranti stessi. A ciò si aggiunga, il concreto ed attuale logorio di ordine sociale che viviamo e vivono i territori perchè, anche in un popolo nobile ed accogliente come il nostro, diviene ovvio che, dinnanzi a ciò che è divenuta una vera e propria invasione, si instaurino punte di intolleranza, che proprio per l’enorme impatto sociale della vicenda possono essere deleterie e non certamente viatico di vivibilità dei territori e integrazione.
Veleni a destra e veleni a sinistra. Non si vive più a Siracusa, tu che conosci i protagonisti di questa brutta stagione, che ne pensi?
Credo che siamo dinnanzi ad uno scontro, senza esclusione di colpi, di potere, e per il potere, certamente non finalizzato al benessere della città e alla qualità della vita dei cittadini. L’immagine della città ne esce a dir poco danneggiata e fatico ad ascoltare le vicende, nel dettaglio, perchè, a volte, ho proprio la sensazione di assistere ad un cortile, nel quale non c’è rispetto per nessuna delle parti in causa, o messe in mezzo immotivatamente. So per certo, che buona giustizia e buona magistratura alberga a Siracusa e che verrà fatta chiarezza, su ogni cosa penalmente eventualmente rilevante.
Simona Princiotta, Carmen Castelluccio, Sofia Amoddio, Marika Di Marco. Tante donne in guerra fra di loro. Perché?
Un pò vale la risposta precedente, ma devo anche dirti che questa cosa mi ha antropologicamente deluso. Nel senso che, personalmente, da questa ondata di donne in politica, mi sarei aspettato, che le qualità proprie del genere femminile venissero fuori e che dessero bei frutti. Penso ad esempio alle tante donne entrate in Consiglio Comunale, grazie anche alla doppia preferenza di genere e invece, non me ne vogliano le dirette interessate, ma credo che la parte “bellicosa” che c’è in loro sia prevalsa, sulle doti che comunque gli riconosco, in termini di concretezza, operosità e onesta’. Il risultato finale è però, purtroppo, che l’incremento in termini qualitativi che mi aspettavo, in termini di azioni politico-amministrative, sia per lo più nullo o anche meno. Questo Consiglio Comunale, con il maggior numero di donne nella storia di Siracusa, non sarà di certo ricordato per qualità. Chiaramente le responsabilità sono ascrivibili a tutti, a cominciare da chi, probabilmente, condiziona politicamente il “lavoro” del consiglio comunale. Penso all’amministrazione “attiva”, al di là delle questioni di genere di appartenenza.
Garozzo si dice che sia entrato nei 90 del Cazzaro e sia già deputato..
Auguri a Garozzo e speriamo che sia vero, così questa città verrà restituita prima ai cittadini, che saranno chiamati a scegliere una nuova amministrazione che certamente non potrà fare peggio di questa. Poi, se siamo fortunati…
Ezechia Paolo Reale, Francesco Italia, Massimo Milazzo. Sono tuoi rivali come candidati sindaco?
Non li considero rivali e noto che, legittimamente, stanno lavorando per conquistarsi un posto al sole. Non mi sento candidato a Sindaco, anche se posso dirti, con orgoglio, che ogni giorno in diversi cittadini mi chiedono questo tipo di impegno. Personalmente, da anni lavoro anche in provincia perchè, attraverso il passaggio regionali, desidero continuare a fare quello che ho fatto a Palermo. Dicono mi abbiano apprezzato. Esperienza soddisfacente, che mi ha fatto accumulare ulteriori conoscenze e rapporti, che potranno dare buoni frutti al mio territorio, qualora i cittadini-elettori vorranno consentirmi di provarci. Il nome del candidato Sindaco, credo sia prematuro ipotizzarlo, ma da mesi lavoriamo ad una aggregazione civico-politica, che può ulteriormente crescere ed allargarsi e che ci ha consentito di introdurre nell’agone, della città che vorremmo, tante forze sane e belle professionalità. Non si può escludere che, al termine di un virtuoso percorso programmatico, il candidato Sindaco possa venir fuori da questa positiva esperienza di coinvolgimento, confronto e progettualità.
Come sono i tuoi rapporti con vecchi amici, con Pippo Gianni ad esempio?
Per mia natura, coltivo sempre buoni rapporti. Fa parte della mia indole, ritengo. Chi litiga con me, generalmente, litiga da solo e poi fa pace da solo. Con Pippo, che chiamo zio Pippo, ho un rapporto scherzoso e simpatico, anche se non lo vedo e sento molto. Appena la smette con le sue brutte frequentazioni politiche, recenti, lo devo chiamare. Ovviamente scherzo!
Siracusa continua a perdere pezzi e a piangersi addosso. Politici scarsi, distratti o venduti?
Certamente una classe dirigente non brillante, spesso con un livello di scolarizzazione medio-basso, che magari predilige un posto nella direzione nazionale di qualche partito, piuttosto che rivendicare azioni concrete e finanziamenti per il territorio. Ricordiamoci, però, che, per lo più, è stata scelta dai cittadini. Anzi, se ne ricordino…
Rimpianti per il seggio all’Ars o stai bene dove sei?
Per mia natura, sto sempre bene dove sto e, se sto male, non lo do a vedere. Rimpianti nessuno. Anzi, orgoglioso di essermi seduto su quegli scranni a 39 anni, di essere stato pubblicamente apprezzato, di aver prodotto qualche risultato e di aver creato e mantenuto ottimi rapporti con la macchina burocratica dell’Ars e della Regione. Lavoro per ritornarci perchè, in 5 anni, penso riuscirei a fare buone cose.
I giornalisti siracusani..
Non generalizzo mai perchè il bene, come il male, stanno ovunque. Come in tutte le categorie professionali ed umane ci sono persone preparate e perbene e anche impreparate e in mala fede. E’ la società contemporanea, purtroppo. Devo dirti, tuttavia, che apprezzo molti tuoi colleghi perchè, conoscendoli personalmente, ne conosco passione, preparazione e sacrifici compiuti ogni giorno…
Dimmi una cosa da ottimista
Ti dico una cosa nella quale credo fortemente. Nonostante ciò che di negativo abbiamo anche in parte “analizzato” in questa intervista, sono fermamente convinto che la nostra città e il nostro territorio, ce la faranno. Perchè sono luoghi, che per bellezza, clima e patrimonio culturale non sono secondi a nessuno al mondo e poi, per l’intelligenza e il coraggio dei tanti siracusani, imprenditori e famiglie, che stanno investendo nel campo della ricettività turistica, alberghiera e della ristorazione. Nostro presente e nostro futuro, insieme agli altri comparti, per i quali siamo particolarmente vocati. Certo, in un territorio privo di servizi, e spesso anche di decoro, è come far correre una Ferrari in campagna. Ma il motore è buono, il nostro territorio ha potenzialità enormi.
Questo è un territorio che ce la farà.