Politica

CARA, PICCOLA, INNOCENTE SAFFIE

Cara Saffie Rose, che tanto amavi le canzoni di una star americana, potresti essere mia figlia, che ha circa la tua età e che ama  le canzoni del tuo idolo. Anche mia figlia mi ha chiesto di portarla al concerto di Ariana Grande, quando verrà in Italia. E nel tuo sorriso rivedo quello di mia figlia, che è uguale al sorriso di tutti gli adolescenti quando sono felici. Quali parole potremmo mai rivolgerti, dopo che un criminale ti ha uccisa perché ti considera una “crociata” che era andata ad un raduno di infedeli? A cosa servirebbe chiederti scusa per averti fatto nascere in un mondo simile? A cosa servirebbe cercare di spiegarti che tu non c’entravi nulla, che per il terrorista eri solo un simbolo da abbattere, e che lui ha sparato nel mucchio e tu sei stata solo più sfortunata degli altri? E quali parole potremmo mai trovare per spiegarti tutto l’odio che animava il criminale? Come riusciremmo a spiegarti una cosa che nemmeno noi comprendiamo appieno?

Come potremmo fare a spiegarti il concetto di guerra asimmetrica, una guerra sporca, vile, che colpisce chi non c’entra nulla, e della quale tu sei stata vittima?  Dove potremmo mai trovare le parole giuste per spiegarti perché sei morta? Perché in realtà questo non lo sappiamo bene nemmeno noi. Alla fine, ne siamo certi, questa è l’unica domanda che vorresti porci: “Perché?”. Non lo sappiamo il perché, e quindi non potremmo spiegartelo.

Ed allora, cosa potremmo mai dirti, se avessi la possibilità di ascoltarci? Potremmo solo farti delle promesse. Potremmo prometterti che questi barbari non vinceranno mai, che li sconfiggeremo, con le buone o, più probabilmente, con le cattive. Non vinceranno, non permetteremo loro di distruggere ciò che la nostra civiltà ha costruito nei secoli, perché l’occidente avrà anche delle colpe, ma da secoli ha costruito democrazie, seppur imperfette, da secoli crede nella ragione, nell’illuminismo, nella civiltà contro la barbarie. Non ci faremo piegare, né ci lasceremo vincere dalla paura. Sappiamo bene che ci saranno altre vittime innocenti, altro sangue, che in certi momenti la paura ci attanaglierà, ma non ci vincerà. Né ci lasceremo prendere dall’odio indistinto ed indiscriminato verso chiunque rappresenti altro rispetto a noi. Sapremo distinguere tra il terrorista ed il perseguitato, saremo implacabili col primo ed accoglienti col secondo. Queste sono le cose che possiamo e dobbiamo prometterti.

P.S.: Spero di portare mia figlia al concerto di Ariana Grande. So che ci sarai anche tu.

Maurizio Landieri