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PAOLO MEZZIO: UN GRUPPO DIRIGENTE IMPREPARATO PER UNA REALTA’ COMPLESSA COME QUELLA SIRACUSANA

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Paolo Mezzio, siamo una provincia in una grande crisi e non si vede una luce in fondo al tunnel

Le sorti economiche e sociali della nostra provincia sono state, per molto tempo, legate alle vicende della zona industriale. Oggi non è più così. Non so se è un bene o un male ma la mancanza di innovazione ai processi di trasformazione del settore energetico, chimico e petrolchimico la sta rendendo sempre più marginale. Purtroppo è così. Fino a qualche tempo fa il reddito da lavoro dipendente per la gran parte proveniva dall’area industriale, oggi non più…e mi pare che non stiamo meglio di prima.

Perché il sindacato sembra assente, perché comunque ignora alcune problematiche. Prima non era così, che succede?

E’ certamente cambiato il contesto ma, mi sembra, che sia presente in tutti, non solo  nel sindacato che, per la verità, sta facendo sforzi sovrumani, spesse volte in perfetta solitudine, per  difendere il difendibile, una sorta di rassegnazione rispetto a questa sensazione di ineluttabilità del declino inarrestabile di un’area strategica per la produzione e le esportazioni siciliane dei prodotti energetici, chimici e petrolchimici. La politica è assente, distratta da altro, la Regione neanche a parlarne, e noi, ripeto, diventiamo sempre più marginali. La vicenda dell’autorità portuale sta lì a dimostrarlo.

 

Il Petrolchimico resta un affare per pochi. I più sono massacrati da emissioni letali che non si riesce a normare. Bisognerebbe..

Bisognerebbe non rassegnarsi al declino. Dovremmo tutti rimettere in movimento il meccanismo del risanamento e finalmente avviare le bonifiche di cui non si parla più. Penso anche alla diversificazione produttiva, penso cioè a una prospettiva produttiva e di investimenti nuovi e diversi per il sito industriale. Resto comunque convinto che è possibile rendere compatibile il necessario sviluppo alle esigenze di natura ambientale. Con NO assolutori che bloccano tutto e tutti non si va da nessuna parte. Ogni tanto qualche SI è necessario.  E non vale solo per la zona industriale.

L’attuale gruppo dirigente sembra immaturo, non ci sono punti fermi come Spagna e Consiglio..

Diciamo impreparato a gestire  in maniera unitaria le tante nostre complessità. Purtroppo prevalgono i piccoli tatticismi politici a una visione di futuro strategica capace di privilegiare i bisogni di tutti.