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L’AUTISMO NON È UN PROBLEMA MA UNA RISORSA

Scrive Toi Bianca:

Non voglio farvi pena, non voglio la nostra compassione, non voglio sentire più dire “ma che bravo con quella tragedia che ha in casa”. �Non voglio passare per il campione civile  che affronta strenuamente la sciagura che la vita gli ha destinato.

Non siamo eroi i genitori degli autistici.

Mi sono rotto di questa retorica del lamento e dell’incazzatura.

Non siamo sempre con la faccia trucida noi padri degli austistici.

Non siamo sempre lì a dire che gli altri non capiscono, che le istituzioni latitano, che noi sensibilizziamo, attenzioniamo, ci impegniamo, combattiamo per un mondo migliore.

No, noi abbiamo vite, soddisfazioni, carriere, tasse e bollette da pagare, liti di condominio e scazzi in ufficio come gli altri.

No, noi non siamo sempre li a fare la parte dei “genitori degli autistici”, non siamo come quelli che nella vita fanno i “consumatori” o gli “automobilisti”.  Siamo anche altro, i nostri figli sono anche altro.

Noi andiamo al cinema e ridiamo come pazzi, ci divertiamo, andiamo al ristorante, facciamo gli scherzi e ci godiamo la vita. Come gli altri. Come gli altri siamo lamentosi o allegri di carattere, siamo egocentrici (che il figlio autistico è solo l’opportunità per dire quanto noi-noi-noi-noi padri siamo sfigati/eroici e noi-noi-noi-noi madri siamo sfortunate ma tetragone ) oppure siamo altruisti.

Domani 2 aprile sarà un orgia di buonismo blu che colerà da ogni dove, da ogni media, da ogni palazzo del potere, da ogni convegno, da ogni cinema.

Per carità, ciascuno è libero di cercare compassione o ascolto come ritiene, e forse tutto fa bene alla causa.

Ma mi piacerebbe cambiare il verso culturale nei confronti dell’autismo. Che “loro” smettessero d’essere problema (con lo Stato che deve assisterli), e cominciassero ad essere risorsa per la collettività.

Io vorrei per mio figlio meno carezze e più opportunità di lavoro. E se continuiamo ad essere padri-eroi di figli sfigatissimi, se va bene, domani avremo simil-ospizi e simil-manicomi. Belli, bellissimi, attrezzatissimi, moderni, dove loro faranno i posacenere e le statuine di creta e coltiveranno la lattuga che poi venderanno al mercato della compassione.

Ma così non avranno lavori mai.

Buon 2 aprile.

Toi Bianca 

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