GAROZZO ATTACCA IL PM LONGO: ASPETTO SPIEGAZIONI SUI POTERI FORTI AL COMUNE
Dice oggi Giancarlo Garozzo sulle dichiarazioni rilasciate dal pm Longo al quotidiano La Sicilia: Riguardo alle dichiarazioni di Longo il quale riferisce di essersi occupato del solo procedimento Open Land legato a questioni fiscali, ricordo che ha chiesto il rinvio a giudizio, sempre per vicende legate a Open Land, per falso del dirigente dell’urbanistica e dell’avvocato che difende il Comune nel giudizio amministrativo, poi assolti dal Gup perché il fatto non sussiste. A proposito dei poteri forti ricordo al Pm Longo che ben quattro procure stanno indagando sui soggetti che a vario titolo, presumono gli organi inquirenti, avrebbero commesso molti reati in tutta Italia e che hanno tentato di condizionare anche la vita economica e politica di Siracusa. Quali sono i suoi rapporti con i soggetti citati nell’intervista dal Pm Longo non tocca a me verificarlo, ma alla magistratura. In tempi non sospetti e ben prima che emergessero sugli organi di stampa le indagini su alcuni soggetti coinvolti nelle ultime operazioni giudiziarie – continua il sindaco – ho espresso pubblicamente cosa pensavo del disegno persecutorio ordito nei miei confronti e dell’amministrazione e ho esposto nelle sedi giudiziarie competenti quali sarebbero a mio parere gli interessi economici e gli illeciti che si sono consumati nei confronti del Comune. Sono accuse generiche che mirano esclusivamente a creare confusione e sospetti infondati. Serve chiarezza e non consento al cittadino Longo di adombrare sospetti totalmente infondati. Da semplice cittadino comprendo l’amarezza di chi è indagato per atti legati al ruolo istituzionale e che ancora prima di subire un processo subisce la spettacolarizzazione della propria vicenda processuale, tuttavia da soggetto che rappresenta un’istituzione trovo ingiustificabile la reazione del Pm Longo. Legare la gestione degli appalti, agli avvocati del comune e questi ai magistrati siracusani è veramente inaccettabile. Attendo che spieghi quali sarebbero gli appalti che legherebbero gli avvocati del comune e i magistrati siracusani.
Non entriamo nel merito, ma una cosa la vogliamo dire e cioè la singolarità dello scontro (parliamo del terreno scelto) fra quelli che il procuratore generale di Catania ha definito i contendenti. Una parte si rivolge a un quotidiano che nell’occasione è davvero terzo nello scontro, la seconda risponde dove si sente più in casa, dove sostanzialmente si diffonde da sempre la tesi gradita al sindaco Garozzo. Comunque alla stampa viene assegnato un ruolo poco qualificante di portatrice di dichiarazioni di parte con l’obbligo non scritto ma fattuale di venire meno alle regole e cioè di pubblicare una notizia su cui sentire subito dopo la controparte. Nel caso specifico La Sicilia non ha sentito la controparte e questa, a sua volta, quando gioca in casa si guarda bene dal sentire il pm Longo. Come nella giungla.