DAMIANO DE SIMONE: SUBITO UNA TASK FORCE PER TROVARE FINANZIAMENTI E CREARE LAVORO
OGGI SU I FATTI:
Damiano De Simone, nel 2013, appena eletto Garozzo, avevi iniziato sostenendo la nuova amministrazione. Insomma, mostravi molta buona volontà, poi cos’è successo?
Caro Salvo, averla “sostenuta”, anche se per brevissimo tempo, ha avuto un significato di natura etica e non ideologica o di parte. Mi spiego: amare la propria Città, per un cittadino non inserito nel circuito dei partiti, prescinde dallo schieramento politico di chi la Governa quanto piuttosto i criteri di fiducia a cui ci si riferisce oscillano tra la sensibilità umana e le capacità gestionali dell’Ente. Al tempo, nella figura di Garozzo, mi sono dato l’opportunità di potermi attivare, dalla sponda civica, promuovendo proposte che potessero nutrire la crescita sociale ed economica della Città, credendo in un riscontro collaborativo. Un rapporto durato il tempo del passaggio di una meteora. Durante il periodo di “intesa” mi facevo promotore ed istituente della Consulta Civica la cui paternità non fu il Consiglio Comunale ma la massa di cittadini che coinvolgemmo insieme ad altre persone affinché diventasse l’Ente autonomo quale oggi è. Ma fu proprio l’autonomia dell’Ente che presiedo che creò le prime discrasie tra la mia persona e l’Amministrazione comunale che iniziava a mandare segnali di assoggettamento ai quali rispondemmo con un bel muro di gomma che sino ad oggi abbiamo mantenuto con dignità. Indipendentemente dall’atteggiamento ostruttivo, la Consulta, rimane in favore della crescita della Città, motivo per cui il mio atteggiamento sarà sempre produttivo e collaborativo finché i componenti dell’amministrazione comunale non termineranno il loro mandato.
Pasqua e Pasquetta ci hanno mostrato una città abbandonata a se stessa..
Purtroppo si. Pasqua e Pasquetta ne sono solo un esempio. Dovremmo dire piuttosto che la Città è abbandonata tutto l’anno a se stessa e questo mi duole parecchio perché non si fa che ledere sempre più l’immagine, oltre a compromettere la fiducia dei cittadini verso le istituzioni. Un problema sociale che non vorrei sfociasse nel dissenso elettorale e quindi nella riconsegna della Città a “truppe” organizzate per mantenere il potere disfattista degli ultimi 4 anni rappresentato dall’attuale Amministrazione. Questo determinerebbe la fine della Città destinandola al saccheggio di poteri disinteressati al rilancio socio-urbano ed economico a beneficio della collettività.
Sul nostro quotidiano on line abbiamo fatto un sondaggio sulla Garozzo Band. Oltre il 70 per cento dei votanti dicono che questo sindaco è un disastro
Un sondaggio che deve far riflettere sull’enorme potere che il popolo ha dentro l’urna elettorale e che potrà riscattare tra un anno circa. Garozzo non si rende conto che gli è stata concessa, e durante il mandato si è fatta pure scappare, la grande opportunità di farsi apprezzare e ricordare nelle memorie dei Cittadini che a mio avviso rappresenta il risultato più grande per chi Governa la propria Città. Come dice una mia cara amica “a Siracusa non dobbiamo inventarci nulla” e Garozzo non ha saputo rendere produttiva l’enorme massa di risorse che possiede la Città, oltre a non essersi intestato lo sviluppo delle condizioni ottimali valide alla crescita occupazionale cui Siracusa potrebbe offrire in ogni settore economico. È possibile tutto. Un Sindaco deve semplicemente possedere l’idea verso cui indirizzare la propria Città premesso che ne conosca la storia e i contenuti, saperne gestire le risorse presenti e potenzialmente producibili, infine, dare un senso ai tributi pagati dai cittadini che pretendono, com’è gusto, il riscontro in servizi efficienti ed efficaci. Tutto ciò non è stato fatto quindi non sarò io a trarne giudizio ma il prossimo risultato elettorale.
Senza rete e senza tante parole, ti faccio dei nomi e tu mi dici quello che pensi.
Cominciamo dall’attuale vicesindaco Francesco Italia?
Lo inviterei a sostituire il frac con una tuta e scarpe da ginnastica. Un amministratore ha doppia responsabilità: quella di rappresentanza quando il ruolo lo richiede e quella di risolvere i problemi reali che caratterizzano gli scantinati della Città dove il disagio sociale dilaga e richiede una certa urgenza nell’essere risolto.
Simona Princiotta?
Pasionaria e coraggiosa. Certamente il profitto della Princiotta è risultato assolutamente positivo sotto il profilo della legalità, ma il ruolo le impone anche di saper dimostrare le proprie qualità di gestione pubblica che in sintesi, oggi, potrebbe manifestare in proposte di sviluppo, ahimè assenti. Dice un mio caro amico: “un aereo non può essere pilotato da una persona onesta e basta, ma deve essere anche un pilota onesto”.
Prestigiacomo, Marziano, Coltraro?
La Prestigiacomo, un nome importante per Siracusa, apprezzata in tutto i territorio nazionale, e devo ammettere fedele alla propria casa politica, cosa non di tutti in questi tempi, ma vorrei fosse più presente e facesse sentire il proprio peso specialmente in situazioni come la crisi di governo locale che oggi danneggia la nostra Città. Marziano, una persona politicamente carismatica e dinamica ma non condivido l’appoggio al Governo Crocetta. Coltraro, ultimamente molto propositivo ad ampio raggio su diversi settori sociali. A lui auguro di risolvere il prima possibile e con esiti positivi l’inconveniente giudiziario in cui è parte in causa.
Vieni nominato sindaco per un giorno con pieni poteri. Che fai in queste 24 ore?
Innanzitutto sostituirei la seduta delle poltrone con i “cuscini della soggira”. Scherzo! Partirei col mutare il sistema autorizzativo in dichiarativo: la burocrazia va snellita in favore di chi vuole soddisfare le proprie iniziative imprenditoriali. Un Ente locale deve favorire lo sviluppo dell’occupazione agevolando chi investe, altrimenti non può pretendere il pagamento dei tributi, oltretutto i nostri esageratamente onerosi; istituirei una task force di esperti nell’intercettazione e recupero di fondi economici, non solo europei; non per ultimo destinerei l’area dell’ONP alla costruzione del nuovo ospedale. I cittadini non possono aspettare i capricci politici su tematiche così basilari; e poi…..c’è così tanto da fare che potremmo riempire biblioteche intere di volumi fatti di proposte e nuovi modelli di gestione virtuosa.
Teatro comunale. Cosa ci hai capito? Perché il vicesindaco affida quasi tutto all’Erga?
Inammissibile l’arresto al funzionamento del Teatro che dopo quattro anni vede solo adesso la nomina del nuovo direttore Artistico a cui auguro personalmente un buon lavoro (lo stilista Miccio ndr). Meglio tardi che mai. Il Teatro rappresenta un altro polmone economico-culturale che andrebbe non solo valorizzato ma proposto alla regia internazionale e che permetterebbe la destagionalizzazione del turismo in contrappeso alle rappresentazioni classiche. Sull’Erga vorrei solo capire il criterio di affidamento e i tempi entro cui sono rimasti pubblici, quindi consultabili, eventuali bandi.
Zito e i grillini siracusani?
Bravissimi ragazzi ma la politica è democrazia, condivisione e collaborazione con le varie parti che compongono la comunità politica di un territorio. Onesti lo si è a prescindere dal simbolo.
Edy Bandiera?
Un ragazzo che stimo. Di Edy Bandiera apprezzo la tenacia e la motivazione con cui porta avanti la propria persona politica.