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PIPPO ZAPPULLA SUI RIMBORSI SISMA 1990

ANCORA OSTACOLI DALL’AGENZIA DELLE ENTRATE E DAL GOVERNO MA LA BATTAGLIA CONTINUA .

Ritengo inaccettabile e provocatoria la posizione assunta dal Mef di volere ancora attendere altri e ulteriori pareri e sentenze della Cassazione.  Nonostante innumerevoli sentenze favorevoli per i lavoratori dipendenti e diverse ordinanze della Cassazione ( che hanno portato già al pagamento di quanto dovuto a diversi lavoratori dipendenti )  l’Agenzia Centrale delle Entrate, con l’aperta copertura del Mef, insiste nel tenere bloccato il rimborso di quanto dovuto ai lavoratori dipendenti delle provincie di Siracusa, Catania e Ragusa.

Continuare a tenere bloccato e violato questo diritto è davvero vessatorio per i contribuenti leali e fedeli di questo territorio costretti ad estenuanti, lunghissimi  e costosi contenziosi giudiziari con l’aggravante che  condanna lo Stato a vedere lievitare notevolmente  i costi dovendo alla fine pagare molto di piu’ di quanto dovrebbe senza i contenziosi.

Durante i lavori parlamentari della settimana scorsa, peraltro, ho presentato un emendamento alla conversione in legge del decreto sui terremoti del 2016 e 2017 in grado di superare ogni residuo e strumentale interpretazione delle norme. Il Governo ha ritenuto, invece,  di esprimere il parere negativo con la paradossale motivazione che, pur consapevole che l’approvazione dell’emendamento avrebbe eliminato ogni contenzioso,  si attendono ulteriori e definitive ordinanze della Cassazione.

E’ clamorosamente evidente che si è sempre alla ricerca di un cavillo, di una strumentalità, di forzature interpretative per non rispettare e soddisfare un preciso diritto sancito dalla legge e tutelato dalla stessa Costituzione. Davanti ai doveri e ai diritti previsti dalle legge a ogni cittadino va garantito lo stesso trattamento: se cioè ai sostituti d’imposta e ai lavoratori dipendenti sono state trattenuti  i tributi e regolarmente versati oltre il 10% previsto dalle legge del 2002 vanno a tutti  ugualmente rimborsati.

Insieme ad altri parlamentari di Catania e di Ragusa stiamo insistendo perché si sta continuando a consumare una ingiustizia di assoluta gravità nazionale con tratti di palese incostituzionalità fino a diventare una delle piu’ grandi burle dell’Italia. Si è, infatti,  in presenza di una legge che obbliga lo Stato a pagare, da dicembre 2014 sono a  disposizione i primi 90 milioni di euro con uno specifico capitolo di bilancio:  ma non si rimborsano le Imprese perché la competente commissione europea mantiene riserve  se si tratta di aiuto improprio dello Stato e non di puro rimborso come in effetti è mentre ai  lavoratori dipendenti non vengono rimborsati perché non sono appunto sostituti d’imposta. Insomma c’è una legge, ci sono le risorse ma non si applica in modo ormai davvero vergognoso.

Presenterò l’emendamento ad ogni provvedimento che arriverà in aula e continuerò, insieme agli altri parlamentari impegnati, a sollecitare il Governo a chiudere positivamente una delle pagine piu’ tristi degli ultimi decenni: così come ho avuto modo di dire nell’intervento alla Camera è sacrosanta e legittima l’indignazione dei cittadini di fronte a un comportamento gravissimo e incomprensibile che segna un tratto anche di discriminazione geografica, trattati infatti come figli di un dio minore.

La battaglia, dunque,  continua e per stabilire tempi  e modalità lunedì 3 Aprile a Siracusa è convocato un incontro specifico con tutti gli aventi diritto interessati.