SPAGNA: UNA CLASSE DIRIGENTI DI INETTI
Fausto Spagna, sei stato sindaco di Siracusa, deputato regionale, dirigente generale della Regione, segretario regionale del PPI ed altro ancora: oggi oggettivamente sei lontano dalla politica ma anche dalle vicende cittadine. Perché?.
La politica è come la passione in amore. Se manca è impossibile fare politica. A me l’hanno fatta finire. La colpa è stata mia in alcune scelte, nei compromessi accettati, etc etc.
Vieni citato sempre più spesso come ultimo sindaco serio e fattivo della città. Con una visione del futuro della città. Ti emoziona? Ti fa piacere e basta o cosa?
Chi si mette fuori dalla politica riceve spesso molti complimenti anche da ex avversari che non saprei valutare
Nel 2013 hai votato Garozzo. Nel 2017 sei contento di questa scelta?
Nel 2013 il centrosinistra era una svolta rispetto alla catastrofica gestione del centro destra. Non dimentichiamolo. Certo non c’è stata una risposta a quelle attese, neanche un tentativo, l’amministrazione è stata travolta da altre vicende. Non mi interessano quelle giudiziarie che riguardano l’amministrazione ed i suoi esponenti. Vedo semplicemente che la città non funziona, si è fermata o, addirittura, è notevolmente regredita. Colpa della mancanza di risorse, di programmi finanziari adeguati? Sicuramente ma l’amministrazione non ha chiarito perché non è riuscita ad inserirsi efficacemente nei programmi comunitari ed in altre fonti di finanziamento.
Scippo dell’autorità portuale con esponenti del Pd che condannano altri esponenti del Pd. E’ comico o drammatico?
Penso con terrore se fosse successo a me da deputato regionale. Avrei avuto difficoltà a rientrare in provincia. Augusta in subbuglio, l’intera provincia in subbuglio e l’opposizione scatenata con le solite cassandre. Sarebbe stato il fallimento accertato della classe dirigente siracusana: deputati, istituzioni, politici di tutti i tipi. Che titolo ha avuto Catania nel pretenderla? Nessuno. Soltanto la prepotenza, i rapporti privilegiati con Renzi e Del Rio, la conclamata inettitudine della classe dirigente siracusana. Catania ci sbrana a pezzi. Il triangolo Francofonte-Lentini- Carlentini sembra già annesso dalla provincia etnea. Gli amministratori si comportano di conseguenza. Nessuna reazione seria dalla nostra provincia. E’ anche vero che operano da tempo pontieri legati alla politica catanese che minano il campo.