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PADRE ROSARIO LO BELLO: CORSO GELONE E’ DIVENTATO UN BRONX DENTRO LA CITTA’

Rosario Lo Bello, prima riflessione su tutti questi gravi incidenti che stanno funestando la nostra estate. Sono solo tristi coincidenze o c’è qualcosa di più?

Non ho una statistica sulle cause che sono diverse, come ad esempio la droga, diffusissima in tutta Siracusa o la distrazione causata dai cellulari. Di una causa però sono certo, soprattutto tra i ragazzi. C’è una moda, soprattutto tra i ragazzi più abbienti, tra i liceali: quella di correre come matti. Non riesco ancora a capirne le cause. Non si tratta di una sfida con la morte, alla James Dean. C’è dietro una sorta di arroganza. Questi ragazzi sono molto protetti, e non hanno luoghi e momenti dove confrontarsi e competere per crescere. Stanno alla play station o al massimo organizzano feste mondane. Ho conosciuto tanti ragazzi che fanno motocross e loro non corrono. Sono proprio i meno capaci che corrono come matti, chissà a dimostrare cosa. E poi si schiantano. Le strade c’entrano poco. Non si possono allargare o illuminare all’infinito.  La colpa è della frustrazione dei siracusani, dei giovanissimi in particolari, vittime degli adulti, ma allo stesso tempo molto cinici, soprattutto quelli che stanno economicamente bene.

L’altra sera dopo le 22 in corso Gelone erano aperte solo due attività, un deserto. Stesso discorso può essere fatto per l’intera zona nord del capoluogo.

Con il PRG della giunta Bufardeci, con i dati CRESME falsati  la città si è allargata a dismisura. Bisogna fornire autobus, fognature, strade, tutte cose che non esistono. La città è stata concepita malissimo. Abbiamo un quartiere dormitorio che è la Pizzuta. Questo quartiere si rifornisce all’Auchan e ora al supermercato Archimede (mi sembra si chiami così quella schifezza architettonica o sbaglio?). Poi abbiamo Ortigia, intasata di eventi e  musica.  L’Amministrazione attuale dovrebbe pensare a qualcosa per Corso Gelone. Che quartiere è? A cosa potrebbe servire? Ecco le domande che dovrebbe porsi un amministratore. Invece sta diventando una sorta di Bronx dentro la città.

L’avvocato Salvo Salerno ha preso posizione netta contro il degradare di Ortigia, con le illegalità, contro il centro storico perennemente prigioniero di una grande nuvola di fritto misto.

Sì, ma le cose stanno cambiando.  Quest’anno, fino a luglio, Ortigia era vuota. Quanti hanno investito perderanno risorse e soldi. So che molte case vacanza sono in vendita. Peraltro dentro vi sono stati tanti abusi edilizi, sono state tagliate in miniappartamenti senza finestre e sanitari, ed è impossibile trasformarle in abitazioni residenziali. Chissà, forse un giorno più o meno lontano, famiglie di medio o basso reddito torneranno a vivere a Ortigia. Diventerà di nuovo un centro abitato, con bambini, scuole, cinema. E allora anche i turisti torneranno perché vedranno un centro storico vero.

Restiamo nell’isolotto. Vediamo abusivismi urbanistici in serie. Siamo visionari o c’è il peana della città illegale?

No, hai proprio ragione. Ognuno fa quello che vuole. E purtroppo l’Amministrazione chiude gli occhi. Ma la colpa è anche dei siracusani. Sia i ricchi, sia i poveri si sono imbarbariti. Ovunque vai a Siracusa, la gente parla un siciliano degenerato e volgarissimo, musica ad altissimo volume, spaccio di coca in tutti gli angoli. Lo scorso Ferragosto ho accompagnato due miei amici, marito e moglie, torinesi, per Ortigia. Da una barca partiva musica napoletana ad altissimo volume. Quelli della barca vicina protestavano, ma di tutta risposta, dalla prima barca gli hanno lanciato un razzo segnaletico addosso. Tutto questo davanti alla fonte Aretusa. Ecco … questa è diventata Siracusa. E la gente poi sente il bisogno di votare Salvini, soprattutto gli inermi che sognano di avere una pistola in mano e potersi difendere da soli. E allora non basta prendere in giro Salvini o caricaturizzarlo. Per neutralizzare questa ondata libertaria, bisogna invece rispondere a questo bisogno di sicurezza e ordine, perché proprio nell’anarchia sono i deboli ad avere la peggio.

Padre Rosario Lo Bello, nessuno parla più del lavoro che non c’è, della disoccupazione, nessuno parla dei nostri figli costretti a fare i migranti..

Figurati … i politici e i notabili della città sanno ben sistemare i propri figli. Hanno agganci ovunque. O li sistemano a Siracusa, o li sistemano fuori attraverso una rete di scambi. E poi li vedi su facebook postare le foto dei loro figlioli dicendo: mio figlio ha vinto questo o l’altro bando. Che ridere … possono diventare ricchi, ma rimangono sempre dei poveracci.

I vigili urbani sono un problema della nostra città e non perché sono pochi. Nessuno ha spiegato loro che vorremmo essere una città turistica e che tutti i vigili debbono essere accoglienti e gentili.

A me sembrano persino troppo blandi. Ho chiamato il numero dei vigili a causa di un locale che suonava fino alle 4 del mattino e loro non sono intervenuti perché avevano un evento a piazza Duomo. Ma come poi mi ha fatto notare la polizia, l’evento era già terminato alle 2. Il vigile mi ha risposto che non aveva interesse ad entrare in un locale privato. Non so cosa significhi.

Sulla vicenda del cimitero i siracusani hanno riempito una piazza per protestare contro lo sfratto dei loro defunti. Una protesta nonostante il gran caldo e l’umidità letale. Qual è la tua chiave di lettura?

In un momento di crisi, il sindaco, buon padre di famiglia si ferma, sapendo che tanti poveri non hanno una lira in tasca.

A prescindere da ciò, ti faccio notare che in consiglio comunale non esiste una opposizione. Sembrano tutti d’accordo. Pochissimi si interessano dei problemi della città. Anche molti dei nuovi partiti. Io pensavo parlassero di sfruttamento del suolo, di acqua privatizzata. Non si sa di che parlano.

Come va la tua parrocchia di San Paolo? Solo poveri e bisognosi? Sei il prete degli sconfitti nella vita?

Non so chi sono  … ieri il mio vecchio maestro all’università mi ha detto: ‘tu sei l’uomo delle mille battaglie e in verità non sai neanche tu chi sei’. Però mi fa piacere vedere che i miei poveri non sono più solo degli assistiti, ma sono parte importante della comunità e alcuni di loro hanno anche delle responsabilità. Non una chiesa per i poveri, ma una chiesa di poveri.

Ci sono preti molto in gamba a Siracusa e che io ammiro: Marco Tarascio, responsabile della Caritas, un uomo di cuore; Salvo Musso che si dedica agli scout; Luigi Corciulo che, oltre ad essere parroco, promuove una pastorale per i malati; Aurelio Russo che sta riportando il santuario in auge; Santino Fortunato, Palmiro Prisutto ad Augusta, padre Carlo D’Antoni per l’accoglienza …. E’ una Chiesa che incide sulla città. Ma manca un progetto culturale in cui inserire l’apostolato di ognuno. Papa Francesco vuole una chiesa in uscita, che osi. Ci sono forze che pensano la chiesa come un ufficio di ragioneria e questo non aiuta.

Bisogna rischiare. Io, dentro una chiesa chiusa per anni e mezza diroccata, ho fatto tanto sport, pugilato col maestro Gianmaria Leonardi (insieme nella foto) abbiamo raccolto tanti ragazzi dalla strada. Poi la cosa ha dato fastidio. Ora siamo alla ricerca di un posto dove far allenare ragazzi poveri. Ma non è questo il problema. Il problema è il linguaggio che bisogna assumere. Pugilato, nuoto, ambiente, accoglienza, sono tutti termini su cui lavorare per avvicinare la gente al Vangelo. Non esiste un vangelo grigio e asettico, il Vangelo è sempre nuovo, mai vecchio, e ci aiuta a giudicare la realtà che abbiamo intorno, ci spinge ad amare gli altri uomini e a servirli.

Sul nuovo ospedale c’è stato il ritorno in campo del centro destra e della Prestigiacomo che ha partecipato ad un sit in di due giorni a Palermo.

Ha fatto bene. E’ un ulteriore passo avanti. Ma bisogna fare l’ospedale dentro la città, alla Pizzuta.

Cosa ti auguri per la nostra città nel 2019, ma anche negli anni a venire? Cosa auguri a chi lascia Siracusa per un lavoro?

Auguro alla città di trovare un’anima, una identità.