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IL RETTORE AURELIO RUSSO: IL MIO SOGNO E’ UN ITINERARIO A PIEDI CHE PARTA DA PALAZZOLO E ARRIVI AL SANTUARIO

Don Aurelio Russo, a luglio 2019 quanto è difficile essere prete in una città come Siracusa?

Io posso riferire di due esperienze: quella della Parrocchia dell’Isola e quella del Santuario della Madonna delle Lacrime. Nella Parrocchia dell’Isola, l’estate era il periodo dei matrimoni, dei battesimi, dei villeggianti e delle attività del Grest con i ragazzi e le loro famiglie. Un tempo di attività pastorali intense. Tuttavia riuscivo a ritagliarmi un po’ di tempo per riposare. Il Santuario, invece, non conosce stagioni. Estate e inverno, per vari motivi, sono sempre carichi di impegni. Durante il periodo della bella stagione, poi, i pellegrini arrivano anche senza preavviso. È faticoso e affascinante, allo stesso tempo, poter accogliere fedeli che percorrono un lungo viaggio per incrociare il loro sguardo con quello della nostra Madonnina. Per la terza estate consecutiva, non sono riuscito ad andare sul Cammino di Santiago, dove poter riposare percorrendo chilometri con pellegrini di tutto il mondo. E, allora, ho incominciato a coltivare un sogno: individuare un itinerario a piedi per pellegrini che, partendo da Palazzolo, attraversando val d’Anapo e Belvedere, possa fare arrivare i pellegrini fino al Santuario, dove è custodito il Quadretto miracoloso che ha versato lacrime umane nel 1953. I sentieri ci sono, basterebbe solo qualche piccolo accorgimento. Camminare è una terapia per il corpo e per lo spirito. Io, per scherzare, dico che riesco a pregare meglio con i piedi che con la testa.

Se così si può dire, è più democratica la chiesa siracusana del nuovo secolo o era meglio la chiesa dei reverendi Giardina, Caracciolo, Gozzo

La Chiesa, di ieri e di oggi, non è né dittatura né democrazia, ma una comunione di persone che crede in Gesù Cristo morto e Risorto. In questa comunione di persone ci sono varietà di carismi al servizio del Vangelo. La Chiesa è formata da fedeli, consacrati, religiosi, sacerdoti, vescovi e Papa. La logica del Vangelo è quella del servizio, proprio per questo il Papa è definito il Servo dei servi, a imitazione di Gesù che si è fatto servo dell’umanità. I tempi cambiano, ma non il valore della Chiesa comunionale con a capo il Papa, garante dell’unità nella carità. Ai tempi dei sacerdoti Giardina, Caracciolo e Gozzo (primo rettore del Santuario), che ho avuto l’onore e il privilegio di conoscere, questo senso di comunione veniva percepito di più. Oggi si fa fatica a comprendere questo concetto, perché si pensa che la democrazia possa decidere anche sui valori della Fede, della Verità e della Carità. Il Vangelo è, e deve essere sempre, quello di Gesù Cristo. E la Chiesa, di ieri e di oggi, se vuole essere fedele al mandato ricevuto deve imitare Gesù Cristo in tutto.

Ci sono a Siracusa preti ambientalisti come Rosario Lo Bello e padre Prisutto. Che idea si è fatto su di loro?

  1. Prisutto e P. Lo Bello sono sacerdoti che conosco molto bene e per i quali nutro grande stima e affetto. Entrambi credono in Gesù, sono servitori della Chiesa e testimoniano l’amore del Signore. San Paolo, nella Lettera ai Romani scrive che “anche la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad oggi” (Rm 8,22), in attesa della pienezza della Redenzione. Non c’è dubbio che il problema ecologia non sia di facile soluzione. Però non c’è dubbio che l’oggi è il frutto delle conseguenze delle scelte che nel passato sono state considerate giuste, e che ha portato al cambiamento della società da rurale a industriale. Oggi, bisogna chiedere a tutti che siano rispettate le regole. Bisogna, con coscienza e responsabilità, evitare di fare errori ancora più gravi di quelli del passato. La scelta ecologica non riguarda solo le fabbriche, ma tutti. Posso fare dei piccoli e banali esempi che possono rendere l’idea: per fare 400 metri non prendo l’auto, ma vado a piedi o in bici; non arrivo fin davanti alla porta della chiesa o di una scuola con la sigaretta accesa, non butto il mozzicone di sigaretta sul prato o per strada. È fin troppo facile addossare tutta la responsabilità dell’inquinamento al petrolchimico. Ciascuno deve fare la propria parte. Alle fabbriche bisogna chiedere che rispettino le regole.

Lei è il rettore del Santuario e da osservatori dobbiamo dire che c’è stato un cambio di passo, forse il nostro Santuario comincia ad essere più conosciuto nel mondo e soprattutto più frequentato

Io penso che tutta la Città stia facendo un cambio di passo. Siracusa sta prendendo coscienza della sua vocazione turistica in quanto custode di un capitale storico artistico incredibilmente bello. Penso, anche, che ci sia una maggiore presa di coscienza sull’evento della Lacrimazione della Madonna a Siracusa: un fatto unico nella storia della Chiesa per le modalità con cui si è manifestato, al punto che anche la scienza si è dovuta inginocchiare davanti a queste Lacrime. San Giovanni Paolo II, del quale quest’anno ricorre il XXV anniversario della sua visita pastorale a Siracusa, ha definito l’evento della Lacrimazione un segno per la Chiesa e per tutta l’umanità. Il Pianto della Madonna è attuale e non sarà consolato fino a quando non saranno consolate le lacrime di tutti i figli di Dio. Il messaggio del Pianto della Madonna non si è esaurito nel 1953: dove c’è un uomo o una donna che soffre, lì c’è la Madre di Gesù, ha detto Papa Francesco.

La domanda che si fanno in tanti è questa: La Madonnina delle Lacrime continua a fare miracoli? E se sì perché non se ne parla?

Sono molte le segnalazioni di miracoli spirituali e fisici. La domanda è molto pertinente: perché non se ne parla? Solo nei primi mesi del 1953 – dopo aver esaminato accuratamente centinaia di casi – la Commissione ne riconobbe circa 300. Da allora, però, non sono stati registrati i tanti casi di guarigioni inspiegabili, per il semplice fatto che l’evento della Lacrimazione era stato verificato a 360 gradi. Io penso, però, che sia necessario istituire una Commissione Scientifica sui casi più rilevanti, non tanto per confermare l’evento della Lacrimazione della Madonna, ma per mettere in evidenza la presenza materna della Madonna che ha prediletto Siracusa con un miracolo straordinario. Casi di guarigione straordinaria per intercessione della Madonna delle Lacrime accadono in tutto il mondo. Qualche anno fa, un neonato, ormai in fin di vita, al punto che i familiari furono congedati per preparare le esequie l’indomani, è guarito miracolosamente dopo che la nonna ha posto con fede il cotone benedetto della Madonnina sul pancino del bambino. P. Enzo Candido ne ha raccolto le testimonianze. Un sacerdote di Bitritto, don Mimmo Minafra, ha testimoniato di aver avuto una guarigione miracolosa, dopo un intervento chirurgico che mirava a fermare un male alla colonna vertebrale, che lo avrebbe relegato per sempre sulla sedia a rotelle. Invocando la Madonnina delle Lacrime, di cui lui custodisce una copia appartenuta a Madre Teresa di Calcutta, inspiegabilmente ha ricominciato a camminare con stupore e meraviglia dei medici secondo i quali non avrebbe mai più camminato. Non escludo, l’istituzione di una commissione medico-scientifica che studi questi casi straordinari di guarigioni fisiche.

Don Aurelio Russo, pensiamo ai migranti e dimentichiamo i poveri di Siracusa?

Io non metterei in competizione i migranti con i poveri di Siracusa. La Caritas diocesana e le parrocchie, con l’emergenza migranti, non hanno smesso di aiutare i poveri di Siracusa. Questo è un dato di fatto. Forse la televisione e i giornali si soffermano di più sul problema che fa più scalpore, ma le Caritas sono sempre all’opera per accogliere ed aiutare i tanti poveri delle nostre città. E i migranti sono i più poveri dei poveri, lontani dalla loro terra per fuggire dalla miseria più estrema.

Perché la politica non riesce a rinnovarsi? Perché va indietro invece di andare avanti? Perché i gruppi dirigenti di oggi sono spesso inadeguati, poco preparati.

La Politica è un servizio di carità alla società. Fino a quando non si farà politica nella logica del servizio per il bene di tutti, non riusciremo a rinnovarci. Anche in questo caso, non si tratta di addossare le colpe ai gruppi dirigenziali, ma è necessario che ciascuno – dal portinaio al dirigente, dal politico al semplice cittadino, dal prete al laico – si assuma le proprie responsabilità e faccia bene il proprio dovere.

Il suo progetto vero per il Santuario della Madonnina qual è? La vicinanza con il museo Paolo Orsi è un di più o è ininfluente?

Il Santuario è la casa della Madonnina, Madre di Dio e Madre nostra. La casa della Madre è anche la casa dei figli. Questo è il progetto: fare diventare il Santuario una casa accogliente dove poter condividere lacrime e dolori, gioie e speranze, mescolando le proprie lacrime con quelle della Madonna.

La vicinanza con il Museo “Paolo Orsi” e con il Parco Archeologico della Neapolis è un valore aggiunto anche per il Santuario? Da tempo ormai c’è una stretta collaborazione con la Dirigenza dei Siti Archeologici. La Via Crucis Cittadina presso il Parco Archeologico è diventata una bella tradizione.  La vicinanza è un bene per entrambe le strutture, che offrono in poca distanza la possibilità ai turisti ed ai pellegrini di poter apprezzare le opere d’arte e la tenera consolazione della nostra Madonnina delle Lacrime.

Diciamo la verità, non è che i servizi di accoglienza e di ristoro del Santuario siano adeguati al tempo che viviamo

Penso anch’io che non siamo affatto adeguati. Ma tutta la Città deve continuare a migliorare nell’accoglienza. È risaputo che la “Casa del Pellegrino” stia attraversando un procedimento fallimentare. La mia idea sulla “Casa del Pellegrino” è che accolga pellegrini nello stile dei pellegrini, come sul cammino di Santiago, dove i fedeli possono trovare alloggio accreditandosi con una credenziale, che attesta che sono dei pellegrini. Per fare questo serve tempo e un cambio di rotta. Ci riusciremo? Spero di sì. Intanto bisogna attendere i tempi tecnici della curatela fallimentare.

Qual è la pecca maggiore che ha Siracusa? Cosa blocca, stempera e limita la sua indubbia bellezza?

Siracusa ha un potenziale infinito: la sua storia, la sua arte, la sua architettura e la sua straordinaria bellezza sono il valore aggiunto da cui ripartire. Questa domanda richiede, però, un esame di coscienza più accurato dove ciascuno si deve porre la domanda: io che cosa faccio per rendere più bella Siracusa? Riesco a contribuire positivamente per il bene comune o penso solo al mio egoistico tornaconto? Non so dove può essere la pecca, so che i peccati si confessano al confessionale e richiedono un cambiamento di stile vita e un maggiore impegno da parte di tutti.