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DON ROSARIO LO BELLO: NIENTE SCONTI, L’AUTOREVOLEZZA TE LA GUADAGNI SUL CAMPO

Don Rosario Lo Bello, la sua è una parrocchia di poveri mentre prima San Paolo era la chiesa della ricca borghesia siracusana. E’ comunque riuscito ad attirare le attenzioni concrete di poveri, meno poveri, benestanti. E’ solo un bravo prete o c’è qualcosa di più?

Non penso. Dal primo giorno in cui sono diventato prete, ho capito che questo ruolo non ha più riconoscimenti. L’autorevolezza te la guadagni sul campo. Allora ho deciso di non mettermi mai su un piedistallo. Tanti cattolici convenzionali e bigotti sono scandalizzati da ciò. Tanti altri invece, che prima non venivano a chiesa, decidono di camminare insieme con me: dall’ambientalismo, dal servizio caritativo, dalla cultura, si arriva poi al Vangelo e alla Eucarestia. Un prete mi disse una volta: adesso che sei parroco devi essere super partes, la gente non deve sapere neanche se tifi Inter o Milan. Io invece penso che non sia così. La gente ha bisogno sentire che anche un uomo di Dio ha curiosità, passione, amore per questo mondo. Don Milani ricordava sempre il detto ‘I care’, ovvero ‘a me interessa’. Se ami Cristo, non puoi fregartene di questo mondo, devi capirlo, devi studiarne i linguaggi, devi pregare per saper leggere tutto alla luce del Vangelo. Ultimamente mi sembra importante quanto trovi nel linguaggio medievale: ai poveri non vanno contrapposti i ricchi, ma i potenti. I potenti sono un pericolo costante per i poveri. E un cristiano, dunque anche un prete se è cristiano, si schiera sempre dalla parte dei poveri, e li difende dai potenti. Ho poi una validissima squadra: Gianmaria, Cettina, Rosario, Emanuele, Matteo, Arturo … e tanti altri.

Per quanto ci riguarda la consideriamo uno studioso, un’eccellenza siracusana. Un uomo di chiesa che magari spesso la stessa chiesa non ama, ma forte d’ingegno.

Non so nulla di me. Per le parentele che ho, per la formazione che mi hanno dato i miei genitori, sarei potuto diventare una eccellenza in tanti campi. Ma ho scelto di servire Cristo umile e povero. Questo io voglio, questo io desidero.

SABATO L’INTERVISTA INTEGRALE