Politica

E’ GIUSTO CHE I CITTADINI COLLABORINO PER DIFENDERE I BENI COMUNI, MA OCCORRE UN REGOLAMENTO AD HOC

Rep: L’Officina dei Beni Comuni ha aperto i battenti. Il convegno organizzato da Lealtà & Condivisione sabato 9
marzo all’Urban Center, introdotto dal Sindaco Francesco Italia e dal vicesindaco Giovanni Randazzo, ha
portato anche a Siracusa il tema dei Beni Comuni, che già in 300 Comuni italiani ha fatto nascere una
nuova forma di collaborazione fra cittadini e amministrazione: la cosiddetta “gestione condivisa dei beni
comuni”, che prevede e facilita, con un apposito regolamento, la partecipazione attiva dei cittadini alla
cura della città. Le esperienze di Bologna, città che per prima si è aperta alla co-gestione regolamentata dei
beni comuni con i cittadini, sono state raccontate da Donato Di Memmo, responsabile dell’Ufficio comunale
appositamente istituito; Giampaolo Schillaci, della rete Beni Comuni Area Vasta, ha fatto il punto della
situazione in ambito siciliano. Nel pomeriggio, la tavola rotonda guidata dallo stesso Giampaolo Schillaci,
ha aperto il confronto diretto fra l’amministrazione e i rappresentanti di
molte associazioni, ed anche privati cittadini, che già da tempo e pur nelle difficoltà prodotte dalla
mancanza di un quadro regolamentare, realizzano interventi volti alla cura della città.
Una parte del convegno è stata dedicata alla proposta di legge di iniziativa popolare sui Beni Comuni,
promossa dal Comitato di Difesa dei Beni Comuni “Stefano Rodotà”, per la quale si è iniziata, anche a
Siracusa, la raccolta di firme; la proposta, illustrata e discussa dai giuristi Antonio Las Casas, Corrado
Giuliano e Paolo Reale, ha dato origine ad un vivace dibattito con il folto pubblico presente.
Il Presidente
Ezio Guglielmo